11. Una volta che la preparazione del pasto del mattino e quella del pranzo è stata completata secondo la norma, e il cibo è stato deposto sulla mensola, il tenzo indossa la stola, [1] stende il tappetino [2], prima di tutto si volta verso la sala dei monaci e acceso l’incenso fa nove prostrazioni, terminate le quali fa portare il cibo [nella sala dei monaci].
un monaco anziano
Vuoi vivere senza di me, bastardo!
Siamo nel cuore del Ciò-che-È con il post Gratuità: totale indifferenziazione di tutto ciò che è vita [39G]; siamo anche nel cuore della Via della Conoscenza e del Sentiero.
Perché vivere e agire se “niente di quel che si fa può apportare mutamento: nessuno muta alcunché, poiché niente si distacca da tutto è, che è predeterminato”.
Gratuità: totale indifferenziazione di tutto ciò che è vita [39G]
[…] Questa provocazione ci porta dritto, dritto ad accostarci al significato di gratuità, così come viene inteso nella via della Conoscenza. Gratuità sta a significare che nella vita niente di ciò che l’uomo compie può mai acquistare importanza, poiché gratuità è la totale indifferenziazione dell’agire.
Non è la mia maldestrezza il problema (in merito a Tenzo Kyokun 10)
Continua a esaminare, continua a fare il punto, fai chiarezza, fai evidenza, presentandosi una situazione allora spiega, nei confronti di una persona allora parla. Così, se tu t’ingegni e t’impegni in questo modo, in qualunque circostanza, giorno dopo giorno, allora non lo dimenticherai neppure per un po’.
In merito al ‘dovere’ di un monaco
Il commento di Elena a Tenzo Kyokun: il discernimento continuo [10]
“La comunità è un organismo unico che deve funzionare insieme”.
“Dobbiamo riversare tutte le nostre facoltà intellettuali e fisiche in ciò che facciamo.”
Mi domando la funzione e il valore del verbo “dovere”. Perché il verbo dovere?
Aldilà di quello che ‘ci appare d’essere’
Vivere si sostanzia:
– nel divenire, come atto d’obbedienza senza fine a ciò che sorge nel sentire;
– nell’Essere, come consapevolezza di ogni stato dei vari corpi e piani che semplicemente È nella sua essenza originaria;
– nel superare la tensione tra divenire ed Essere, come vita priva di ricerca e di finalità, di scopo: semplice accadere.
Tenzo Kyokun: il discernimento continuo [10]
(Il paragrafo 9 è piuttosto oscuro, non pubblicabile in questo contesto)
10. Rientrato nel proprio alloggiamento, chiusi subito gli occhi, devi visualizzare quanti membri ci sono nei posti assegnati [1] all’interno della sala comune, [2] quanti superiori e responsabili anziani, monaci che vivono in alloggiamenti individuali, [3] quanti monaci vi sono in infermeria, quanti negli alloggi geriatrici, quanti nel settore di passaggio, quanti monaci itineranti nell’alloggio di accoglienza, se tanti o pochi monaci [sacchi di pelle] negli eremi [4].
Il Sentiero contemplativo: origine ed evoluzione
Bozza solo approssimativamente revisionata.
Mariela mi chiede la storia del Sentiero: la sua domanda mi commuove e mi imbarazza, credo sia la prima a dimostrare esplicitamente questo interesse; di per sé, questo dice molto su alcune anomalie e fatiche affrontate nel Sentiero da chi l’ha fondato e condotto in trenta anni di evoluzioni.
Il necessario all’io e l’avanzare del “boh!” [38G]
Restare serrati al vostro ‘io’ vi serve per crearvi un’immagine distinta e separata da ciò che vi circonda e per costruire un argine con cui opporvi alla forza dell’indifferenziazione della vita. La creazione di un ‘io’ però necessita di continue connessioni fra emozioni, pensieri e azioni, che vi sforzate di rendere sempre più coerenti.
La consapevolezza delle sensazioni: esserci ed Essere [prep. Forum 4]
È attraverso la consapevolezza delle sensazioni che ci percepiamo come esistenti: questo vale per il minerale, il vegetale, l’animale, l’umano. A un livello molto elementare anche la pietra sperimenta di esistere, di esserci.