La realtà è divenire ed essere e niente di tutto questo. C’è la rappresentazione che avviene nel tempo e nello spazio; c’è l’essere che è eterno presente, stare, risiedere. E c’è altro: prima del film, prima dei fotogrammi dell’essere, prima del sentire.
un monaco anziano
Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/13: Maria, la ‘madre’ del Cristo
Parlare di Maria, sfrondare la leggenda che gli uomini si sono compiaciuti di creare attorno a questo nome, svelare il vero significato di questa figura è cosa assai complessa.
La disconnessione è il centro della nostra esperienza [sentiero43]
Togliere le etichette dalla realtà. Superare la consequenzialità degli stati e dei fatti. Aprirsi all’accadere che ora è e poi scompare, per lasciare spazio a un altro accadere. Ma, soprattutto, non connettere. Non collegare fatto a fatto, passato a presente, a futuro; parola a parola, parola a emozione; intenzione ad azione.
Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/12: siate come fanciulli
Cristo disse: “In verità vi dico che se volete entrare nel Regno dei Cieli dovrete essere simili a questi fanciulli”. Sì, impariamo dai fanciulli, non l’innocenza o la bontà che non tutti possono avere, ma la libertà da ogni mentalità o schema di pensiero.
L’Assoluto si rivela nel limite [sentiero42]
L’identificazione è l’incarnazione. La consapevolezza simultanea è la trascendenza.
L’identificazione consapevole e simultanea è la vita unitaria che supera la divisione, la frattura tra l’alto e il basso, l’evoluto e l’inevoluto, l’umano e l’Assoluto, l’uomo e la natura. È la sintesi.
La capacità riflessiva e quel che la mente occulta [scomparire31]
Una voce: Partiamo da cosa incontra l’agente nel trovarsi nella nuova ottica dentro il processo. Quando lui inizia a percepire flash di disconnessione, muore pian piano in lui il bisogno di connettere.
Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/11: i poveri in spirito
Perché i poveri in spirito non sono gli abulici, gli inerti, i timorosi, coloro che si abbattono alla prima contrarietà, gli sfiduciati nelle proprie possibilità.
La consapevolezza simultanea di tutti i piani [sentiero41]
Se guardi in natura c’è il predato e il predatore; c’è la materia organica e vitale che cresce, e c’è l’essere, l’organismo che la decompone: ogni essere è inserito nell’insieme e non c’è alcun “io” che non si inquadri nel “noi”.