Dice Enzo Bianchi nel tweet del 23.1: Vero insegnante e buon maestro non è colui che insegna tante cose, ma colui che sa mettere fuoco nel cuore del discepolo, colui che fa nascere domande senza offrire risposte già fatte, colui che trasmette amore per la ricerca!
un monaco anziano
Il segreto dell’Essere
Semplicemente Essere l’accadere.
Passare un spugna su di un tavolo,
regolare la fiamma del fuoco,
assaporare un cibo,
respirare, stare seduti.
Vivere senza l’osservatore,
nella consapevolezza più alta
ma senza l’osservatore.
Divenire, reincarnazione: tutte illusioni!
Di seguito riporto alcune affermazioni di Scifo, Cerchio Ifior, tratte da un post che uscirà il 19.4. Nulla di nuovo, ma la ripetizione da parte di una fonte autorevole di un principio fondamentale: il divenire è reale solo per chi vi è immerso. La consapevolezza di questo ci sostiene nel cammino quotidiano di liberazione dall’illusione.
Il Centro dell’esistenza si è spostato più a monte del divenire (Appunti)
Se affermo che il pensiero è uno strumento, chi non condivide?
Se considero le emozioni e le sensazioni qualcosa che sorge da questa unità di consapevolezza che porta il nome che definisco mio, anche in questo caso in diversi saremo d’accordo.
Un momento e niente altro (Appunti)
Questo momento, questo accadere, questi fotogrammi, pochi, sempre pochissimi, e niente altro.
Stabilità, ancoraggio, essenza, Essere.
L’ancoraggio permanente all’Essere (Appunti)
Se la mente è attraversata da pochi fotogrammi non c’è identificazione, questa non ha spazio/tempo: la connessione all’Essere, il Suo affluire e pervadere rimangono sostanzialmente intatti.
Nulla diviene pur essendo la mente attraversata da elementi del divenire.
I limiti dell’indagine esoterica nella via contemplativa (Appunti)
Rispondendo a Catia, affermo: Quando dico di non interessarsi di Dio intendo dire di non lasciarsi catturare da tutta l’indagine esoterica su Dio, sul reale e quant’altro.
C’è uno spazio per questa indagine, e noi l’abbiamo frequentato, ma poi bisogna anche abbandonarlo perché è improduttivo.
Il Ciò-che-È alla prova dei fatti del mondo (Appunti)
Soggetto (VdC) diceva: “Vi farò il lavaggio del cervello!”
Voleva dire: dovrete cambiare radicalmente modo di pensare, modo di concepire voi e tutto quello che vi sta attorno, Dio per primo.
Il binomio pratica meditativa/cambio di paradigma (Appunti)
Commentando Nadia questo post: La necessità di uscire dall’assurda logica di assoluto e relativo, afferma: Capisco il ragionamento ma lo trovo macchinoso! L’esperienza dello zazen produce silenzio di Sé, silenzio in cui poter agganciare quella vibrazione, consapevolezza, che permea l’universo.
La necessità di uscire dall’assurda logica di assoluto e relativo (Appunti)
Nel post Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura compare il termine consapevolezza non attribuito a un soggetto:
“Per poter vedere-sentire-vivere questo, abbiamo avuto bisogno che la consapevolezza fosse permeata dai dati di altri sensi”;
“La consapevolezza unitaria* ha avuto, “a un certo punto”, la consistenza e la qualità per sentire in modo più completo il Reale che andava sperimentando”.