[Traduzione Mazzocchi-Forzani] Qual è dunque il significato di fondo dell’espressione del Venerato del mondo: «Il tutto è il tutto che vive, ogni cosa che è, è natura autentica»? È indicato dalla domanda che mette in movimento la ricerca della verità: «Questo che cosa è che viene così?»[6].
Approfondimenti
L’errore dell’essere che sente, anziché i tanti sentire che sono [CF77-Fr2]
Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77.
Come nasce l’impressione del «divenire» e come il sentire assoluto contiene e non annulla i sentire relativi?
Il sentire sente di essere limitato pur non essendolo [CF77-Fr1]
Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77. Quando fosse conseguita la coscienza cosmica, dice l’insegnamento, si passerebbe alla coscienza assoluta. Come potrebbe colui che avesse fatto l’esperienza di un solo cosmo (essendo ormai automaticamente e consapevolmente nell’Assoluto) avere in sé quelle di tutti gli altri cosmi, senza averle fatte?
L’unificazione spirituale prassi quotidiana
La vita spirituale della nostra comunità è alimentata: dalla pratica mattutina dello zazen, dalle letture, dal confronto quotidiano che avviene attraverso lo strumento delle chat di Telegram; dagli incontri mensili di Via del monaco; dagli intensivi trimestrali.
Per chi lo fai? Per te, per l’altro?
Ogni sapientone, me per primo, ha usato questa interrogazione nel tentativo di comprendere la radice del proprio/altrui egoismo e centralità. Ma se la domanda fosse sbagliata?
La consapevolezza unitaria, il limite del concetto di identità
Chi è consapevole di cosa? L’identità è consapevole di sé? Ma se non esiste l’identità come corpo, quel livello di consapevolezza non può che essere una risultante. La risultante di cosa, di quale processo?
La persona della Via nel disallineamento non si smarrisce
Cerco di approfondire qui quanto affermato in Collatio. Smarrito è chi non sa più leggere quanto gli accade e può essere travolto dai suoi moti interiori, o disorientato al punto tale da avere una percezione incerta dell’accadere.
La difficoltà nel comunicare il Sentiero contemplativo
Se si chiede ai membri del Sentiero di parlare della via spirituale che coltivano, tutti provano disagio e anche chi scrive è in difficoltà pur avendone forgiato il paradigma alla luce di una concreta esperienza interiore.
La comunità monastica diffusa e la comunione virtuale
In una comunità monastica residenziale i suoi membri sono in costante relazione: essi praticano, lavorano, discutono, mangiano assieme tutti i giorni di tutto l’anno, di ogni anno.
Ma una comunità monastica diffusa come lo è quella del Sentiero contemplativo, come vive?