Il richiamo unitario, la nostalgia di Essere [sentiero18]

Nello spazio del vivere, nel mondo delle forme, dei contorni, delle definizioni si dispiegano pensieri, emozioni e azioni con la mole di dolore, gioia, paura, fiducia, nostalgia che questo comporta; si incontrano minerali, vegetali, animali, umani e si intuisce in sé e in ogni cosa la dimensione di coscienza, di assoluto. La nostalgia d’infinito, di pienezza, di unione, d’indistinto, di silenzio fa parte del limite intrinseco all’identità?

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La vita ci mette il necessario sotto gli occhi [sentiero15]

Imparare per me ha corrisposto a uno stemperarsi delle emozioni che, spesso, nella fase di definizione dell’identità, sono state sovrastanti. E il processo è stato ripetere e ripetere, sperimentare e sperimentare, osservare e osservare, sentire e sentire. Però il momento in cui si impara sembra quasi invisibile.

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Il prevalere del sentire sull’identità [sentiero14]

È possibile che un sentire ampio dia luogo a una identità allineata, armonica con quel sentire e a una vita priva di tensioni?
Si, ma non sempre e non necessariamente. Non dobbiamo confondere: una identità in linea con il sentire e non in balia di fantasmi particolari, può comunque trovarsi ad affrontare scene complesse e apportatrici di dolore.

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