L’affiorare dell’essere: 1- oltre il tempo [sentiero60]

Siamo già entrati nella dimensione dell’essere e come abbiamo visto questo non toglie niente alle nostre vite come sensazioni, emozioni, pensiero, ma aggiunge un’altra dimensione da sperimentare e permette di leggere l’esistente e lo sperimentato in una luce completamente differente.

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Lo spazio neutro, lo zero [sentiero58]

“Nella nostra banalità”, hai detto a un certo punto; sì, nella nostra banale irrilevanza è la chiave per incontrare sé, l’altro e una possibilità di libertà.
L’irrilevante può scorgere l’essere. Lo spazio dell’esistere è lo spazio dello zero.

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Non è un problema se sono un essere limitato [sentiero57]

Che cosa accade quando noi siamo, finalmente, consapevoli del nostro limite e lo accogliamo senza più protestare? Accade che ci “de-tendiamo”. Ti è mai capitato di entrare in una chiesa, una sala di meditazione, un monastero e di avere la chiara consapevolezza di essere entrata in un’altra dimensione di sentire?

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Quella limitazione che parla dell’essere [sentiero56]

Non c’è accoglienza senza che si entri in un processo che ridefinisca chi accoglie: a noi sembra che sia l’identità ad accogliere; certo, è così, ma quell’io che accoglie è sentire in atto e in costante mutamento, quello che chiamiamo io è un noi, un insieme, il volto di un insieme, e quindi ciò che mostra è la risultante del processo che vive tutto l’insieme.

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