Chi è identificato con che cosa? Con chi e che cosa è identificata l’identità? Con chi e che cosa è identificata la coscienza? E cosa significa essere identificati?
Basi del Sentiero contemplativo
L’alfabeto del non esserci è l’alfabeto dell’essere [sentiero38]
La consapevolezza simultanea di stati apparentemente opposti, ma realmente compresenti potrebbe essere una definizione di “asana”, la posizione. Metafora incarnata, suggerimento del superamento delle apparenze. Forma e sostanza impastate…
Vivere nell’essere e nell’esistere simultaneamente [sentiero37]
Qual è la differenza tra esistere ed essere? Chi esiste e chi è? Perché facciamo questa distinzione? Proveremo a trovare le parole per descrivere la vita oltre le dinamiche dell’esistere, oltre la manifestazione e la rappresentazione, cercando di mettere a fuoco quelle poche, essenziali disposizioni interiori che possono permettere l’affermarsi dello stato di essere.
Liberi dal dover dimostrare [sentiero36]
Ne abbiamo già parlato in relazione all’alleggerire ma è necessario che noi si vada, per un attimo, ancora più a fondo.
La responsabilità è di chi ha superato la visione di sé come vittima [sentiero35]
Purtroppo la mente associa la legge di causa/effetto a una sorta di punizione, ma non ha importanza; noi sappiamo che impariamo attraverso i limiti che portiamo, grazie a essi e questo ci libera profondamente, ci alleggerisce e ci conduce al gioco.
Il karma: l’offerta di un’altra occasione [sentiero34]
Cosa significa giocare?
Partecipare, buttarsi, rendersi accessibili, essere disponibili a mostrarsi per quel che si è, stare in quel che avviene, trovarsi fuori dal giudizio, ridere di sé, essere sfacciatamente dentro l’accadere anziché al margine a commentare come una voce fuori campo.
Il non conosciuto e il non compreso, su questo ci misuriamo [sentiero33]
È naturale che noi ci si senta inadeguati: dobbiamo affrontare il non conosciuto e il non compreso, come potremmo sentirci adeguati?
Vivere è conoscenza, consapevolezza, comprensione [sentiero32]
Come tutti, ho cominciato a volermi bene quando ho accettato di essere quel che sono, quando ho tirato un sospiro di sollievo a non dover/voler essere altro.