La conoscenza, la consapevolezza, la comprensione innazitutto

Accogliamo oggi una nuova amica nella nostra comunità, in questa officina esistenziale che ci vede impegnati nel cammino della conoscenza, della consapevolezza, della comprensione.
E’ un passo importante, non verso di noi, non per l’organismo comunitario che comunque si arricchisce di un altro sentire, di un’altra operaia, ma per ciò che significa per la persona che compie la scelta: essa si propone di porre al centro della propria esistenza, insieme alla cura di sé e della propria famiglia, il cammino interiore, la conoscenza di sé, la consapevolezza del proprio operare, la disponibilità ad imparare e, ogni giorno, a cambiare.

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La responsabilità della malattia

Un tempo si pensava che l’origine del male fosse in entità esterne all’umano: può darsi che ancora oggi qualcuno lo pensi, ma la psicologia ha dato una grande mano nel fare chiarezza.
Oggi, la grande parte di noi pensa ed è convinta che sia il corpo ad ammalarsi, per ragioni meccaniche sue o dipendenti dagli stili di vita, o da cause ambientali.
Perché di tutti coloro che sono stati esposti all’amianto solo una parte si è ammalata, o perché di tutti i fumatori solo una parte contrae il cancro al polmone?

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Sesso, abitudini, comprensioni

Dice la nostra amica in merito alla discussione sul sesso: Ogni istinto, compreso quello sessuale, se lo ascolto è un languore in una zona del corpo. E se non lo alimento con fantasie a volte è solo una piccola tensione. A volte invece è un energia che nasce già molto intensa. Come si trasformano queste energie? La trasformazione, è un processo che avviene dopo aver sperimentato ancora e ancora la presenza di questi impulsi?
Mettiamo un punto fermo: ognuno ha quel che gli serve.
Gli serve a cosa? A fare esperienza, a divenire consapevole e, infine, a comprendere.

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Il tramonto del sesso

Dice un’amica in merito al post Coltiviamo l’illusione senza sostaSe quando abbiamo fame mangiamo e quando fa caldo ci sventoliamo, anche quando c’è il languore sensuale facciamo sesso. Cosa c’è di diverso?
C’è di diverso che non sempre, non per tutta la durata del cicli incarnativi di una coscienza, facciamo lo stesso uso delle energie: a volte è preponderante un piano, a volte un altro.
Abbiamo incarnazioni con preponderanza sensoriale, altre con preminenza emotiva, altre ancora con dominanza concettuale.

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L’illusione di una mente intossicata

Dice Luciana nel commento al post Sentire, mente, emozioni: “Se la mente non è più prevalente”, ma quando ti rendi conto che è lei che fa la parte del leone e ti porta dove vuole, e nonostante la ricerca della sensazione fisica, del riportare l’attenzione sul corpo, riesce sempre a farla franca? Perseverare, certo, ma mi viene il dubbio che io non stia agendo nel giusto modo…
Quando la mente non si ferma e continua a cercare, a proiettarsi, a coltivare desiderio, a generare scene e possibilità più o meno reali, significa che non si è ancora ben compresa l’illusorietà del suo operare e ad essa si rimane ancora aderenti.

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