In merito all’eccesso di pensieri

Ci sono momenti in cui la mente è sovraeccitata.
Le ragioni sono diverse, alcune da ricercare in un eccesso di stimoli, altre, più profonde, in una pressione che giunge dalla coscienza  e che, nel suo tentativo di comprendere qualcosa, incontra un’ostacolo nelle convinzioni/interpretazioni/barriere, consce e inconsce, che prevalgono nella mente.

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Proteggere il proprio cammino

Non dall’altro, non c’è pericolo che giunga da quel fronte: dalla nostra incapacità di gestire la routine.
Giorno dopo giorno tutto si svuota di senso e la mente affamata cerca stimoli nuovi o si deprime e si accuccia in sé.
Non sapendo riconoscere il suo gioco, le andiamo dietro e invece di guardare più in profondità nel presente che abbiamo, cerchiamo un altro presente che, senza dubbio, appagherà maggiormente la mente.

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Dove risiede il mio essere

Racconti metaforici sui temi del cammino spirituale
Di racconto in racconto prende forma l’essenziale che ogni persona che ha intrapreso il cammino del “conosci te stesso” incontra: il senso della vita, la relazione con l’altro, il significato della sofferenza, l’importanza degli affetti, il  di coscienza. Questo libra parla dell’essenza della vita e del vivere in termini accessibili a tutte le persone.

Presentazione del libro Sabato 24 marzo, ore 17,30, sala del Consiglio comunale, San Costanzo, PU 

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La realtà soggettiva

Se ricordassimo che l’interpretazione della realtà che generiamo
e siamo chiamati a vivere, è quanto di più soggettivo, ci risparmie-
remmo non poco dolore.
L’unico riferimento che abbiamo, l’unico dato reale, è la nostra reazione interiore.

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Sull’intenzione dell’altro

Da Alberto: “Quant’è importante riuscire a credere nella “buona fede” della persona che si ha davanti?”
Una lettura delle intenzioni di fondo dell’altro è senz’altro necessaria per poter discernere e dare luogo al comportamento, alle scelte più opportune in quel frangente.
Aldilà di questo discernimento, che mai potrà svelare la realtà dell’altro essendo anche ad esso nascosta, bisogna tenere in conto che, come sempre, ciò che è centrale è la nostra intenzione e la nostra reazione.

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Sull’accompagnamento nella via spirituale

Come un mantra ripetiamo nei nostri gruppi e in tutte le situazioni: l’altro parla di te e con il suo esserci, consapevole o inconsapevole, ti svela.
E’ un’affermazione di principio su cui c’è ampio consenso; più difficile diventa la situazione quando da principio diviene pratica e ci si trova nella condizione di essere svelati dall’altro. Essendo doloroso inizia la protesta dell’identità e quel movimento sottile che ci mette, pian piano, nel ruolo di vittime: l’altro è colui/colei che ci ha feriti.

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Come posso imparare?

Grazie al limite tuo.
Se ho una qualche ferita sul piano dell’identità, la relazione con te me la renderà visibile.
Se tu sei molto attento, molto premuroso e previeni ogni possibilità di farmi male, corri il rischio di non permettermi di vedere la mia ferita e di affrontarla.
Se tu sei perfetto, non sei un buon collaboratore.

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