Un’ amica scrive: “E” un periodo per me (apparentemente) pieno di preoccupazioni e allora mi si presenta una frase proposta da Vasco:
“Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso a un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero (Winston Churchill).
Conoscenza di sé
Il fondamento di ogni passo: tutto ci svela, ci narra di noi e ci chiede una resa.
Chi sono io?
Veronica ci manda questa metafora che ci serve da stimolo per precisare qualcosa:
Chi sono io?
Chiese un giorno un giovane a un aziano. Sei quello che pensi, rispose l’anziano, te lo spiego con una piccola storia:
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano.
“Sono una papà e una mamma” pensò una bambina innocente.
La debolezza è la mia forza
Non ciò che conosco ma ciò che mi rimane difficile, ciò su cui cado, ciò che non so discernere.
Dalla mia ignoranza sorge la direzione della mia vita. L’ignoranza mi conduce a cercare, a indagare senza fine; mi impedisce di fermarmi e mi accompagna di errore in errore, di limite in limite, di parzialità in parzialità, di stoltezza in stoltezza, di fatica in fatica.
Movimento Autentico a Pisa, con Federica Pinna
Un percorso dentro l’essere corpo, sensazione ed emozione, presente che accade.
Un esserci senza condizione e senza resistenza;
un accadere nella più completa gratuità.
Una meditazione in movimento, la contemplazione di ogni aspetto dell’accadere. A Pisa dal 13 novembre (vedi il programma)
L’importanza di non sottrarsi al dolore
Luca: ma il dolore è necessariamente male da cui rifuggire? C’è un vero distinguo tra bene e male? Brutto e bello? Santo e maledetto? L’esistenza non si esprime in tutti i suoi aspetti di vita e di morte?
Temi complessi. Premessa:
il dolore deriva dal conflitto e dall’attrito tra identità e coscienza. Viene generato, di solito, dall’incontro con l’altro da sé; il conflitto conduce incontro a sé, alle proprie dinamiche e a quelle dell’altro.
Le scelte che fanno soffrire chi ci sta a fianco
Quando siamo consapevoli che una nostra scelta produce sofferenza in chi ci sta a fianco, dobbiamo perseverare o rinunciare. Abbiamo una possibilità di scelta? E’ giusto sacrificarsi? La nota su Facebook.
Perché soffriamo
Una discussione sull’origine del dolore sulla pagina facebook:
Filosofia del vivere
Aspetti della visione della filosofia antica e alcune nostre considerazioni.
Quello che è rimasto indietro
Spero non sia sfuggito all’attenzione del lettore il post di ieri.
Il rischio, forse il pericolo, che corriamo noi tutti ricercatori dell’interiore nel percorrere con determinazione la via dell’unificazione, è quello di conseguire frammenti di unità e su quelli insistere e sperimentare per ampliarli, non riservando cura e attenzio-ne sufficienti a quelle parti del nostro essere che sono rimaste indietro.