La fiducia

Ora che stiamo diventando grandi anagraficamente, sempre più spesso capita che qualcuno che abbiamo conosciuto muoia. Questo evento rappresenta sempre un momento di riflessione interiore per noi e per coloro che vi partecipano.
La cosa che ci colpisce è il bisogno di interiorità, di risposte, di comprensione che affiora nelle persone; un bisogno che evidentemente c’è sempre ma, nella routine del quotidiano, viene soffocato da altre priorità ed anche dalla decisione, più o meno consapevole dei singoli, di non volersi fermare più di tanto a riflettere sul senso del vivere.

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Lo spirituale tra ideologia e fenomeno

Da questo luogo molto lontano osservo le parole, gli argomenti, i gesti di quel mondo che viene chiamato “spirituale”.
Non ho obbiezioni da fare, osservo il circo.
Un po’ stanco, a causa della primavera che bussa troppo forte, cammino con Enny in silenzio.

La responsabilità leggera

Dati come esistenti questi postulati:
– consapevolezza della propria ignoranza
– consapevolezza dell’aleatorietà del proprio essere persona/identità
– consapevolezza della dimensione soggettiva della realtà
riuscire a prendersi sul serio nell’ampio caleidoscopio delle manifestazioni, interiori ed esteriori, è un’avventura.

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I limiti e l’intenzione

Dedichiamo una parte considerevole delle nostre energie, e del nostro breve tempo d’esistenza, a modulare la rappresentazione della nostra identità: i suoi limiti e contraddizioni ci pesano e li viviamo come ostacoli alla realizzazione di una vita piena.
Dimentichiamo, o semplicemente ignoriamo,  che quei limiti sono la meccanica, l’apparato, lo strumento attraverso cui il sentire manifesta se stesso.

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Il sentire d’essere e il ricordo

Un brano del Cerchio Firenze 77, tratto da: La fonte preziosa, Edizioni Mediterranee, pag.75

Il ricordo vi garantisce che voi continuate nel tempo.
Ma è un errore collegare se stessi al ricordo; la continuità sta nello stesso sentire d’essere, nell’essere in sé che non cessa, e non può cessare d’essere.
Il ricordo perisce, si può anche dimenticare chi si è o chi si è stati, come nei casi di amnesia totale; ma il sentirsi d’essere non cesserà mai.

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Sulle abitudini, nella via spirituale

La vita che conduciamo qui ci concede molto spazio non condizionato. La nostra giornata è ritmata dal lavoro nell’orto, nel giardino, nel campo; dalla gestione del sito; dalle attività del Sentiero; dallo stare, semplice e incondizionato.

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