Percorso introduttivo ai temi della via spirituale:
Il senso della vita
L’importanza dell’altro da sé
Il perché della sofferenza
Da innamoramento ad amore
Il sentire di coscienza
Conduzione Catia Belacchi
Dal 31 marzo presso l’Eremo dal silenzio, San costanzo, PU
Consapevolezza
Lo sguardo lucido e presente sul reale che accade attimo dopo attimo.
La responsabilità leggera
Dati come esistenti questi postulati:
– consapevolezza della propria ignoranza
– consapevolezza dell’aleatorietà del proprio essere persona/identità
– consapevolezza della dimensione soggettiva della realtà
riuscire a prendersi sul serio nell’ampio caleidoscopio delle manifestazioni, interiori ed esteriori, è un’avventura.
I limiti e l’intenzione
Dedichiamo una parte considerevole delle nostre energie, e del nostro breve tempo d’esistenza, a modulare la rappresentazione della nostra identità: i suoi limiti e contraddizioni ci pesano e li viviamo come ostacoli alla realizzazione di una vita piena.
Dimentichiamo, o semplicemente ignoriamo, che quei limiti sono la meccanica, l’apparato, lo strumento attraverso cui il sentire manifesta se stesso.
Il sentire d’essere e il ricordo
Un brano del Cerchio Firenze 77, tratto da: La fonte preziosa, Edizioni Mediterranee, pag.75
Il ricordo vi garantisce che voi continuate nel tempo.
Ma è un errore collegare se stessi al ricordo; la continuità sta nello stesso sentire d’essere, nell’essere in sé che non cessa, e non può cessare d’essere.
Il ricordo perisce, si può anche dimenticare chi si è o chi si è stati, come nei casi di amnesia totale; ma il sentirsi d’essere non cesserà mai.
Sulle abitudini, nella via spirituale
La vita che conduciamo qui ci concede molto spazio non condizionato. La nostra giornata è ritmata dal lavoro nell’orto, nel giardino, nel campo; dalla gestione del sito; dalle attività del Sentiero; dallo stare, semplice e incondizionato.
Ancora sull’importanza del ritmo nella via spirituale
Riferimenti: post del 18.2 e relativa discussione sul Forum.
Nella giornata, almeno una pausa dove la consapevolezza venga rivolta all’interiore. Una settimana, una pausa; un mese, una pausa; un anno, una pausa; una vita, una pausa.
Spesso mi viene detto che con il lavoro, la famiglia, gli impegni, non è facile costruire un ritmo quotidiano: è così, non è semplice.
Solitudine, famiglia spirituale, via
Impressioni e testo preparatorio al gruppo di approfondimento del Sentiero contemplativo sul tema:
La solitudine della persona della via spirituale
Febbraio 2012
Il presente e la sua interpretazione
Non poco di ciò che pubblichiamo ha carattere filosofico e riguarda la natura della persona, della realtà, dell’Assoluto.
Pubblichiamo l’orizzonte nell’impossibilità di parlare del singolo passo: come poter raccontare del gesto del lavarsi i piedi e riporre l’asciugamano che canta l’essere nell’assenza di sé?
E che senso avrebbe parlare dei passi senza riflettere su ciò da cui sorgono e ciò che generano?
Sul linguaggio come limite all’espressione del sentire
Da Matteo: “Mi chiedevo se fosse utile e possibile creare in un certo senso un nuovo linguaggio (o forse una nuova metafisica, addirittura, con un “linguaggio-un-poco-oltre-il-
Credo che il principio da cui partire, sempre, sia la semplicità, l’essenzialità. Esistono già innumerevoli “gerghi”, mi sembra anzi che ogni via abbia il suo.