Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] La pratica infrange la nostra chiusa identificazione con noi stessi. Il processo è stato anche definito ‘purificare la mente’. Purificare la mente non significa diventare santi o diversi da come siete; significa togliere ciò che impedisce a una persona […] di funzionare al meglio.
Consapevolezza
Lo sguardo lucido e presente sul reale che accade attimo dopo attimo.
Il giudizio che blocca la manifestazione e la relazione
L’inadeguatezza è figlia del giudizio: mi sento inadeguato riguardo a uno standard che percepisco come vincolante per la mia espressione. La mente è davvero sottile e tenta di inserirsi dappertutto, anzi la mente è dappertutto considerando il fatto che nell’incarnazione dell’umano è una dimensione strutturale.
La presunzione di aver compreso
Quando insegnavo mi è stato mosso più volte l’appunto di chiedere molto a coloro che partecipavano all’organismo del Sentiero: in cuor mio credo di aver chiesto troppo poco.
Qual era la sostanza del mio chiedere? Se affermi di aver compreso questo, esso si deve specchiare nella tua vita, nei tuoi comportamenti.
Perché è fuorviante la logica reincarnativa temporale (Appunti)
Nel ragionare che segue non viene messo in discussione il divenire, come frequentemente fatto, ma, dandolo per scontato nella sua illusorietà, viene messa in discussione la tesi della generazione in successione temporale di molte vite, la reincarnazione, a opera di una stessa coscienza.
Non temere la propria manifestazione, ancorarla all’Essere [NP2]
Commento di M. al post “Né ciò che penso“: Mentre percorriamo la via, sperimentiamo ogni giorno il mondo della materia al lavoro, in famiglia, con gli amici. Sento difficile il discernimento, ossia dove mettere il confine tra l’abbandono della centralità [mia] e l’impegno quotidiano nella vita reale. Per me la cosa più difficile è progredire con il sentire verso questa perdita e continuare a vivere nel mondo reale dove recitiamo i nostri ruoli sociali e dove la centralità è la norma.
Proiettiamo quel che siamo: il nostro circo personale, purtroppo
Ieri sera ho guardato il festival di Sanremo.
Mi sono piaciuti i quattro giovani finalisti e anche io avrei scelto come vincitore quello poi nominato. Ho tenuto duro fino alle 11, poi ho abbandonato.
Posso vedere ogni sfumatura dell’intenzione?
Dov’è la radice profonda
di un pensiero che mi attraversa,
di un’emozione che sale,
di una azione che avvio?
Il rumore dei concetti e le necessità del contemplativo (Appunti)
Alcune considerazioni in merito al post Divenire, reincarnazione: tutte illusioni! e al rumore dei concetti. Quanto affermato da Scifo, da Kempis del CF77, da altri in questo tempo così prolifico di scoperte sulla natura della realtà che percepiamo, è di qualche utilità o è solo cibo per la mente?
Divenire, reincarnazione: tutte illusioni!
Di seguito riporto alcune affermazioni di Scifo, Cerchio Ifior, tratte da un post che uscirà il 19.4. Nulla di nuovo, ma la ripetizione da parte di una fonte autorevole di un principio fondamentale: il divenire è reale solo per chi vi è immerso. La consapevolezza di questo ci sostiene nel cammino quotidiano di liberazione dall’illusione.