Lo sguardo retrospettivo sempre ci illumina i passi compiuti e da compiere. Oggi se guardo alla passata stagione di lavoro vedo lo sforzo veramente grande che abbiamo compiuto per dare una sistemazione concettuale al nostro lavoro e alla prospettiva che incontrano coloro che vengono all’eremo.
Consapevolezza
Lo sguardo lucido e presente sul reale che accade attimo dopo attimo.
Senza fine
Piccoli sassi
nel letto di un fiume
senza tempo,
si incontrano e si scontrano,
si frantumano e si levigano.
Questo sono le nostre ore,
i nostri giorni e i nostri anni,
piegati dall’incontro,
ridotti ad una insignificanza,
consapevoli di essere solo sassi.
Il ritorno del piccolo quotidiano
Ciò che in tutti i momenti ci attende è quel piccolo gesto, quell’accadere che già tante volte abbiamo vissuto e che, oramai, nemmeno più vediamo.
La nostra sfida è nel non cadere nell’atteggiamento del “ti conosco!”, ma rimanere aperti alla possibilità che in ogni cosa che accade – la più piccola e la più sperimentata – sempre si cela un abisso di senso che quasi mai abbiamo indagato.
Rientrare in sé
L’estate porta con sé una certa dispersione: secondo la sapienza antica l’autunno con le sue forze centripete entra il 20 agosto e, se osservate attentamente il vostro interiore, noterete come in questo periodo si stia già strutturando una certa disposizione all’introversione, un certo riallinearsi, un divenire più attenti alla propria intimità.
Una vita normale
Accade nelle nostre vite quello che accade in ogni vita: piccoli eventi che si susseguono e compongono un puzzle ordinario e feriale, niente di speciale, niente di straordinario, tutto veramente ordinario.
Perché non moriamo di noia e di frustrazione?
Perché non cerchiamo più il senso di ciò che accade e ci attraversa, ci impatta, ci abbandona.
1-Una comunità rende visibile una comunione di sentire
Con un gruppo, con cui stiamo percorrendo il sentiero contemplativo, di frequente affrontiamo il tema della comunità.
Qui mi preme focalizzare i punti salienti di questa riflessione e vedere se ne potrà scaturire un’ulteriore, feconda, discussione.
Passo leggero
Con il passo leggero dell’insignificante
Il nutrimento della mente
La mente, com’è naturale, si nutre di concetti, di emozioni, di sensazioni.
Siamo sempre dietro a nutrirla, in vari modi personali.
C’è un altro modo?
Smettere di nutrirla, smettere di concepirsi come coloro che debbono esserci e le cui vite debbono avere un senso.
Emergerà allora semplicemente la realtà, incomparabilmente più vasta e più significante di ogni ricerca.
Questo slanciarsi
Questo slanciarsi sempre verso qualcosa, questa tensione sottile che induce a cercare, a protendersi.
E questo stare qui, senza orizzonte, senza tempo, senza interesse.
Dentro l’apparente annichilimento, tutta la vita.
Osservandoci
E’ possibile osservare le peggiori cose che l’umano compie rimanendo neutrali?
(intendendo per neutralità non la passività ma il non giudizio)
Credo che l’allenamento all’osservazione di sé aiuti..
Alla radice della neutralità stanno due fattori: la comprensione e la compassione.