Un continuo essere braccati.
Non appena qualcosa è consolidato
ti viene sottratto:
qualcosa prende forma,
diventa chiaro,
viene assorbito e strutturato
e poi scompare dalla scena.
La nuova scena contiene in sé,
manifesta, tutta la comprensione
raggiunta ma, quando si presenta,
è come se tu dovessi ricominciare
e il consolidato, il compreso, non bastano;
altro ancora ti viene chiesto,
più sottile, più impalpabile,
sfumature impercettibili.
Che cosa chiede la vita ora?
Non lo sai, ma quello che sei stato
non conta più, adesso c’è una nuova sfumatura,
un nuovo particolare,
ancora altro da perdere,
ancora altro che viene sottratto.
Non conosci la direzione ma sai
che toglierà ancora, incurante.
Consapevolezza
Lo sguardo lucido e presente sul reale che accade attimo dopo attimo.
Meditazione sul determinante
Accade proprio ora
quel piccolo fatto
che, parlando di sé,
ti interroga.
In sé, quel fatto,
è solo un fatto
e racconta solo di sé;
quando lo interpreto,
e sempre lo interpreto,
allora inizia a parlare di me.
E cosa dice di me?
Poche o tante cose,
dipende, ma in tutti i casi
mi offre una possibilita’
di vedermi, di sentirmi,
di seguire un processo
o di lasciarlo andare.
Da chi è portato quel fatto?
Da quella persona
che lavora accanto a me,
da quel figlio, da quel partner,
da quell’inciampare in un gradino.
Una processione quasi infinita
di piccoli insignificanti fatti
e tutti mi indicano la via.
Sempre. Consapevole
o inconsapevole che io sia,
quel fatto che accade ora
è il determinante.
Quel fatto, apparentemente
insignificante,
in quel quotidiano,
apparentemente senza sostanza.
Intelligenza della realtà
Intelligenza
della realtà,
comprensione
e compassione,
essere che implode
nel non essere.
Movimento
senza tempo,
un lampo.
Ricette
Siamo disposti
a studiare per anni
argomenti astrusi e spesso inutili
ma se dobbiamo affrontare
con sistematicità il percorso
della conoscenza di noi stessi
tentenniamo non poco:
troppo difficile, troppo doloroso,
troppa logica e poco cuore
e altro ancora.
Amiamo i manuali
e gli autori anglosassoni,
pochi, semplici concetti
per la ricetta della nostra vita!
Quello che ci accade
Il nostro è un tentativo d’amore.
Un tentativo mosso
da una forza profonda
che non ci appartiene,
che ci spinge e ci attraversa,
che ci annulla
e non si cura di noi.
Facciamo difficolta’
a pronunciare quella parola,
ma quello che ci accade,
nella nostra insignificanza,
è sospinto da quello.
Il dubbio
Un cammino
lungo e silenzioso
dove qualunque cosa dici e fai
non è credibile,
non è sostenibile.
Il dubbio è un tarlo
implacabile.
Qual’è l’intenzione
nascosta dietro
ad ogni rappresentazione?
Quel gesto
Quante volte devi
ripetere un gesto
perché sia niente altro
che un semplice gesto?
Ma, soprattutto,
quanto devi aver visto,
osservato e patito
quell’insinuarsi di te
in quel semplice gesto?
Non c’è vita
finché ci siamo noi.
Pieni di illusioni
Siamo pieni di illusioni,
crediamo che la via spirituale
sia la via del senso,
che conduca ad una vita di senso.
Conduce invece alla morte
del significato stesso
del termine “senso”,
conduce alla morte di ogni ricerca.
La sua forza,
le chiavi
risiedono in questo ripetuto
accadere dell’esperienza del morire.
Il valore del quotidiano
è nello svuotamento di senso che produce.
La routine non lascia scampo,
ogni aspetto della giornata
viene banalizzato e ridotto a niente.
Devi andare a frugare per trovare
le pietre miliari del tuo cammino
perché tutto viene appiattito.
Quali sono le pietre miliari?
Non ce n’è alcuna.
Frughi e non trovi niente.
Non c’è alcun riferimento.
Ogni cosa, ogni fatto,
è semplicemente se stesso.