Unito è chi si sente unito.
Non esiste alcuna dualità reale,
esiste l’inconsapevolezza dell’unità.
Tutto il peregrinare nel divenire
altro non è che il tentativo di acquisire
quella consapevolezza.
dove la mente vede il deserto, l'esperienza contemplativa svela il seme della vita
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Unito è chi si sente unito.
Non esiste alcuna dualità reale,
esiste l’inconsapevolezza dell’unità.
Tutto il peregrinare nel divenire
altro non è che il tentativo di acquisire
quella consapevolezza.
Tiepido è il fuoco interiore della nostra fede.
Paurose sono le nostre identità.
Viene il giorno, nel cammino interiore di una persona, in cui essa ha fame e sete di Te.
Un parallelo tra nutrizione materiale, il pane e il vino, e nutrizione spirituale, il Pane e il Vino della Vita.
La logica duale separa le due dimensioni, quella unitaria fa dire: “Esiste un solo Pane ed un solo Vino della Vita”.
Giovanni 6,5-13
5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare.
Gv 4,34
Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua.
Dunque: “Mi nutro del servire la volontà di Dio”.
Prendo lo spunto dal commento di Paolo al post La sessualità è vibrazione, la genitalità un suo effetto.
Paolo chiede: Puoi focalizzare la differenza fra lasciare circolare le energie e la loro sublimazione? Gli risponde Gianfranco.
Gv 4,13-14
Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; 14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna».
Questo rispondo a Samuele nel post: Quando una persona inizia a meditare e a pregare? La “chiamata”
Tu dici che l’adesione alla identità è generata dalla identità stessa: condivido, ed è un adesione che sorge dalla necessità dell’identità di sentirsi d’esistere e da quella della mente di catalogare, dividere, qualificare e quantificare.
Come in una grande quercia, la radice simboleggia l’Essere, le fronde il divenire.
Il tronco tiene assieme e collega armoniosamente Essere e divenire, a cavallo tra tempo e non tempo vive il miracolo dell’equilibrio nella vita, dell’ambivalenza di tutte le cose, della connessione tra ogni forma e ogni stato sempre operante.