La notte s’apre pian piano al giorno,
nella legnaia appena si intravede la ramaglia
per accendere la stufa.
Il giorno sorprende questi due piccoli esseri
che silenziosi e lenti brigano
attorno alle loro occupazioni, senza affanno.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Incontro, separazione, sentire: il ritmo della vita
Vedo la vita che compone e scompone e ricompone la realtà in ogni suo aspetto.
Come le cellule per riprodursi si dividono, così mi sembra che la vita faccia con gli uomini: nelle famiglie, nel lavoro, nelle amicizie, nelle comunità, nelle società: produce l’incontro, la relazione e poi la separazione e quindi l’aggregazione con altri protagonisti e su basi differenti.
La compassione
Uno strumento musicale
Ti alzi che il mondo dorme. Nel buio la realtà è immobile: ogni gesto, ogni passo risuona. Seduto sulla seggiola la consapevolezza di essere ti conduce non a separarti, ma a perdere il confine: tra te e l’ambiente c’è una continuità, è improprio parlare di te e ciò che ti circonda, c’è un essere diffuso che non marca limite.
Nella mente non c’è contenuto: vuota risuona nel silenzio dell’alba che ancora non viene. Cos’è l’umano senza mente? Uno strumento musicale.
Come risa nella notte
L’esperienza di quello spazio sempre prepara il tuo avvento.
Sei uno stato dell’essere: prima ti mostri come spazio e silenzio, poi come pienezza e commozione.
Poi ancora silenzio. Un ritmo senza fine.
Oltre tutto ciò che sembra l’esistente, l’essere della realtà che non ha bisogno di parole, canta se stesso.
La pioggia che cade sul vetro dell’abbaino lo trasforma in strumento musicale: nel vuoto della mente le gocce risuonano come risa nella notte.
Sera
La luce della sera crea ombre lunghe nella penombra della stanza.
La quiete perfetta è accompagnata dal chiacchiericcio senza fine dell’usignolo.
Il pensiero è rivolto alla fatica degli uomini.
Fatti
In questi giorni lunghi andiamo a dormire che c’è ancora luce e ci alziamo che albeggia.
Di notte il canto delle rane, di giorno quello degli uccelli ci tengono compagnia.
La costa, i bagnanti, le auto, sono lontani.
Qui non c’è tempo, solo un piccolo procedere discreto di fatti che accadono.
Aurora
Il canto dell’usignolo giunge dalla finestra spalancata insieme alla brezza fresca dell’aurora;
tutta la notte è stata pervasa del suo canto.
Momenti
Seduti sotto al tiglio abbiamo parlato dei piccoli accadere della via.
Giorni semplici
Dalla sala grande escono canti e risa e poi ancora canti.
Un ramarro ci osserva immobile sul tronco del pioppo abbattuto.
Smettiamo di leggere e osserviamo: non c’è tempo.
Camminiamo con Enni lungo il solito percorso, attraverso un mare di verde e di canti ininterrotti di uccelli occupati nelle loro faccende.
C’è un muoversi nello spazio ma non nel tempo, non c’è tempo.
E’ un accadere senza successione.