Giorni semplici

Dalla sala grande escono canti e risa e poi ancora canti.
Un ramarro ci osserva immobile sul tronco del pioppo abbattuto.
Smettiamo di leggere e osserviamo: non c’è tempo.
Camminiamo con Enni lungo il solito percorso, attraverso un mare di verde e di canti ininterrotti di uccelli occupati nelle loro faccende.
C’è un muoversi nello spazio ma non nel tempo, non c’è tempo.
E’ un accadere senza successione.

Piccoli semi

Piccoli semi in terra
Nascono minuti e silenziosi
Puntini sparsi
Come stelle in cielo
Ad indicar la via la notte.

continua..

Ti ringrazio per avermi fatto cieco

Conosciamo la libertà dopo aver sperimentato il condizionamento; il dare dopo aver vissuto il bisogno;l’amore dopo l’avversione.
Il mio non vedere, svela lo sguardo.
La mia cecità è la via per la luce.
Ti ringrazio per avermi fatto cieco: ho potuto così comprendere che la luce e il buio sono due volti di te.

La pienezza di ogni singola esperienza

Due brani tratti dal libro:  Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione.
Più si scende nella profondità della natura dell’esistenza e dell’adesso che accade, più da quell’esperienza emerge un qualcosa di completamente nuovo, mai conosciuto prima, non comprensibile e non afferrabile con la mente.
Più l’atto contemplativo compenetra la persona e ciò che essa vive, più da quell’atto sorge l’esperienza di una pienezza, di una densità, di uno spessore, di una significanza che noi esprimiamo con il termine di pregnanza.

continua..

Fotogrammi

C’è un vento fresco che viene dai monti; al riparo della casa osservo gli alberi, la legna da sistemare e mi scorrono nella mente le scene del quotidiano: la Libia, le persone che attraversano il mare, il canto instancabile delle capinere, il dolore di persone che conosco.
Sono come una stanza senza porte e finestre.
Non c’è attesa; non c’è nemmeno un disporsi.

Primavera

Seduti sul marciapiedi di casa
osseviamo le gemme dei tigli rigonfie di vita.
Parole, silenzi.

Una sera di marzo

Hai il volto di ogni essere che incontro,
l’odore di una sera di marzo.
La stufa si sta spegnendo,
la stanza è rischiarata dalla luce della luna
che entra dalla finestra.

Silenzio

……Per un periodo ci ritiriamo nel silenzio e non pubblichiamo post.

Muschio

Sono scivolati questi giorni nel silenzio e nella lontananza più assoluti.
I suoni del mondo che parlano di festa, qui arrivano attutiti.
L’eremo pulsa di una vita sua e non distingue tra festa e non festa;
vive della meraviglia di un muschio in un fosso, della brina di una mattina come questa, dell’immobilità del tempo.