Meditazione sull’ordinario

Torno qui,
risiedo qui.
Mi capita
di avvertire
un movimento dell’aria,
un profumo intenso;
mi capita
un pensiero penetrante
o, a volte, sciocco;
mi capitano molte cose,
semplici, ordinarie.
Mi capitano nel senso
che si presentano
e poi scompaiono.
Cammino
e una processione
interminabile di fatti
mi scorre a fianco
e mi attraversa.
Non ho sostanza,
sono privo di consistenza
e mi è piuttosto chiara
l’espressione ” la realta’
è solo rappresentazione”.
Credo di sapere anche
che tutto questo
è privo di senso.
Cosa significa?
Che per quanto ci sforziamo
di interpretare,
un gioco rimane un gioco,
pura gratuita’
priva di finalità,
senza scopo e,
alla fine, senza senso.
Semplicemente accade.
Ecco, mi capita di accadere;
mi capita che la vita
accada attorno a me,
mi capita di non essere altro
che vita che accade.

Intelligenza della realtà

Intelligenza
della realtà,
comprensione
e compassione,
essere che implode
nel non essere.
Movimento
senza tempo,
un lampo.

Quello che ci accade

Il nostro è un tentativo d’amore.
Un tentativo mosso
da una forza profonda
che non ci appartiene,
che ci spinge e ci attraversa,
che ci annulla
e non si cura di noi.
Facciamo difficolta’
a pronunciare quella parola,
ma quello che ci accade,
nella nostra insignificanza,
è sospinto da quello.

Pomeriggio d’aprile

Lo specchio del lago
riflette
scaglie di luce
argentate.
Nei campi
è uno sfavillio
di verdi.
Celeste

Piccoli fatti

Ti incontro
in ogni piccola cosa.
Non esiste
alcuna grande cosa,
solo piccole cose,
piccoli fatti.
Lì Tu ci sei.

Quel gesto

Quante volte devi
ripetere un gesto
perché sia niente altro
che un semplice gesto?
Ma, soprattutto,
quanto devi aver visto,
osservato e patito
quell’insinuarsi di te
in quel semplice gesto?
Non c’è vita
finché ci siamo noi.

Pieni di illusioni

Siamo pieni di illusioni,
crediamo che la via spirituale
sia la via del senso,
che conduca ad una vita di senso.
Conduce invece alla morte
del significato stesso
del termine “senso”,
conduce alla morte di ogni ricerca.
La sua forza,
le chiavi
risiedono in questo ripetuto
accadere dell’esperienza del morire.
Il valore del quotidiano
è nello svuotamento di senso che produce.
La routine non lascia scampo,
ogni aspetto della giornata
viene banalizzato e ridotto a niente.
Devi andare a frugare per trovare
le pietre miliari del tuo cammino
perché tutto viene appiattito.
Quali sono le pietre miliari?
Non ce n’è alcuna.
Frughi e non trovi niente.
Non c’è alcun riferimento.
Ogni cosa, ogni fatto,
è semplicemente se stesso.

Quel processo

Quei giorni
permeati dal processo
di un qualcosa che muore.
Non c’è tristezza
né altro:
uno sguardo profondo,
penetrante ed assorto
su questo scomparire.
Viene osservato quel processo,
da chi?

Senza fine

E’ senza fine
il gesto dell’inchinarsi
di fronte alla vita,
dentro alla vita.