La luce della sera crea ombre lunghe nella penombra della stanza.
La quiete perfetta è accompagnata dal chiacchiericcio senza fine dell’usignolo.
Il pensiero è rivolto alla fatica degli uomini.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Fatti
In questi giorni lunghi andiamo a dormire che c’è ancora luce e ci alziamo che albeggia.
Di notte il canto delle rane, di giorno quello degli uccelli ci tengono compagnia.
La costa, i bagnanti, le auto, sono lontani.
Qui non c’è tempo, solo un piccolo procedere discreto di fatti che accadono.
Aurora
Il canto dell’usignolo giunge dalla finestra spalancata insieme alla brezza fresca dell’aurora;
tutta la notte è stata pervasa del suo canto.
Momenti
Seduti sotto al tiglio abbiamo parlato dei piccoli accadere della via.
Giorni semplici
Dalla sala grande escono canti e risa e poi ancora canti.
Un ramarro ci osserva immobile sul tronco del pioppo abbattuto.
Smettiamo di leggere e osserviamo: non c’è tempo.
Camminiamo con Enni lungo il solito percorso, attraverso un mare di verde e di canti ininterrotti di uccelli occupati nelle loro faccende.
C’è un muoversi nello spazio ma non nel tempo, non c’è tempo.
E’ un accadere senza successione.
Piccoli semi
Piccoli semi in terra
Nascono minuti e silenziosi
Puntini sparsi
Come stelle in cielo
Ad indicar la via la notte.
Ti ringrazio per avermi fatto cieco
Conosciamo la libertà dopo aver sperimentato il condizionamento; il dare dopo aver vissuto il bisogno;l’amore dopo l’avversione.
Il mio non vedere, svela lo sguardo.
La mia cecità è la via per la luce.
Ti ringrazio per avermi fatto cieco: ho potuto così comprendere che la luce e il buio sono due volti di te.
La pienezza di ogni singola esperienza
Due brani tratti dal libro: Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione.
Più si scende nella profondità della natura dell’esistenza e dell’adesso che accade, più da quell’esperienza emerge un qualcosa di completamente nuovo, mai conosciuto prima, non comprensibile e non afferrabile con la mente.
Più l’atto contemplativo compenetra la persona e ciò che essa vive, più da quell’atto sorge l’esperienza di una pienezza, di una densità, di uno spessore, di una significanza che noi esprimiamo con il termine di pregnanza.