E’ sempre un tornare. Ad ogni attimo.
Una casa ed il gesto del sedersi sul pavimento, lungo una parete; da quell’osservatorio nella penombra vedere scorrere il movimento del mondo.
Fermo, il tempo è fermo e bizzarra è questa percezione del divenire.
Immobile, osservo le palpebre battere: è solo rappresentazione.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Prima neve
Prima neve.
E’ un gesto tenero l’addormentarsi senza direzione. Né perduto, né trovato; né dipendente, né libero, senza una domanda di senso.
……………………..Foto da: http://www.earthshots.org
Incontro a te
Ti ho aspettata e ti ho travata nel silenzio di queste sere, nella pioggia che impietosa scende, nella disarticolazione del pensiero, nell’essere della realtà che è semplicemente quel che è. Non ti aspetto più perché non sei qualcosa che viene, sei l’accadere.
Non c’è tempo
Abbiamo camminato sotto un cielo stellato accompagnati dal canto dei fossi colmi d’acqua; la terra è satura, l’erba piegata.
Nella notte siamo soli.
Non c’è tempo.
Neve sui monti
Sull’appennino è nevicato, il vento freddo della sera porta l’odore della neve. Camminiamo che è appena scesa la notte in un silenzio pervaso dal vento, solo i passi e gli alberi danzanti.
Con tutti gli esseri
Siamo usciti con Enny all’imbrunire, al pozzo si è messo a piovere; dopo una breve incertezza, abbiamo deciso di continuare, non credo che per lei facesse differenza e, per quel che mi riguardava, era una serata troppo dolce per fermarsi.
Quel che è
Osservo dalla finestra della cucina l’arancio dei cachi sullo sfondo verde dei cipressi; dal piano terra salgono i rumori degli operai che stanno ultimando l’impianto fotovoltaico; sul fornello l’amaranto sbuffa mentre sta cuocendo; dopo l’impegno del fine settimana il corpo e la mente sono spossati.
Ogni cosa è al suo posto.
Ogni cosa è se stessa, perfetta nel suo essere quel che è.