Nelle molliche di pane,
sul tavolo,
il segreto della vita.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Una sola possibilità
Tutto parla
di una resa senza condizione.
Tutte le scene
che si presentano,
tutte le forze
che salgono
parlano del gesto
dell’abbandonarsi,
del fidarsi,
dell’affidarsi.
La vita unitaria in atto
Allora c’è la consapevolezza
della vita che vive,
non di un sé che vive.
Attraverso quel corpo,
quella parola,
quell’emozione,
accade la vita
che non è mia,
è semplice vita,
una e indivisibile.
Niente
Puoi appoggiare
l’attenzione
solo sull’adesso.
E’ straordinario
come non rimanga
niente.
Niente.
Semplicemente accade
Come una mano
accade in un gesto
e fissa su di un foglio
stati di sentire,
così i piedi appoggiano
sulla stuoia di paglia di riso.
La vita
semplicemente accade.
Passo leggero
Un passo leggero,
orme
che la prima pioggia
cancellerà.
Zero
Tu osservi
lo spettacolo
della vita
e non sai
più niente.
Quella interpretazione
Quel bambino, quella interpretazione di noi stessi che chiamiamo bambino, e che oggi osserviamo come un dato di realtà, sappiamo che domani sarà diverso, come oggi è diverso da ieri.
Per quanto io rimanga legato ai miei paradigmi questi mutano, per quanto io resista, la vita non si cura della mia resistenza.
La vita accade e quando io non interpreto più il suo accadere alla luce di un qualche paradigma, quando non interpreto più me come altro da essa, nemmeno come osservatore, scompare non solo il bambino ma, inesorabilmente, scompaio anche io, essendo io niente altro che una interpretazione della realtà.