La vita che accade

Nel momento in cui la vita accade
tu puoi solo tacere,
non puoi aggiungere niente,
non ti è permesso.
In quel momento c’è solo lei
ogni aggiunta è superflua.
Cos’è quell’accadere?
E’ la piccola manifestazione
minuta e insignificante,
quella su cui mai posi lo sguardo,
che avviene e ti ammutolisce.

Quei passi

Quel passo,
poi quell’altro e quell’altro ancora.
In mezzo alla ghiaia che hai portato stamattina
ci sono castagne selvatiche
e un forte odore di umus.
Il gran lavorio notturno dell’istrice
vanifica il tuo sforzo
di tenere puliti i fossi.
Come tutti gli anni
si annunciano le giornate tiepide
dei primi di novembre.
Ogni passo muore
nel nuovo passo che si forma..

Scena dal quotidiano

Quando apri la porta
lei è sulle scale, eccitata
e ti segue finchè
non le dai da mangiare.
I secchi per la legna
sono lì a ricordarti
la seconda, piccola,
incombenza della giornata.
Pioviggina su un tappeto
di foglie secche,
sale un canto soffuso e tenero.

Il silenzio

Che cosa ti risponderò
quando mi chiederai
che cosa è il silenzio?
Posso dirti: “E’ il fondamento
di tutta la realtà”, ma capiresti?
Allora, forse, posso dire che è
assenza di condizionamento:
ma chi condiziona che cosa?
Un’immagine:
cammini lungo la spiaggia e la sabbia
bagnata ti sostiene,
procedi sicuro poi, ad un tratto,
i piedi affondano,
la sabbia non è più solida e fidata,
non ti sostiene,
il procedere diventa faticoso,
instabile..

Il tempo è immobile

Le prime luci del mattino
crescono pigre
immerse in un silenzio vasto
ritmato dal verso dei pettirossi.
Il tempo è immobile.

Segni d’autunno

I pettirossi sono già quì,
da giorni,
messaggeri di un autunno che non giunge.
Su di un ramo d’olivo,
ieri, uno mi osservava attento,
zappare tra i cavoli.

Mentre tutto vacilla

Mentre tutto vacilla
sotto i colpi dell’ignoranza
e della fuga da sé,
dove trova la persona della via
la sua stabilità?
Non in ciò che crede,
perchè non crede in niente.
Non in ciò che sente,
perchè sa limitato il suo sentire.
Non in ciò che compie,
perchè frutto del suo credere e sentire.
Appoggia su di un vasto
ed infinito niente!
Su di uno zero che non è costituito
né da pensiero, né da emozione, né da azione,
ma da una presenza pervadente, pregnante:
infinita forza ed infinita tenerezza.
Quello stato su cui appoggi
e che ti costituisce
è subito lì,
appena oltre l’identificazione con la mente.