La contemplazione non è una pratica

La meditazione è, frequentemente, una pratica, la contemplazione è una disposizione dell’essere a volte interna alla stessa pratica meditativa.
Il sentire genera la disposizione contemplativa e permea i suoi corpi di questa informazione, la loro consapevolezza è pregna di esso.

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La tensione tra l’Amore-che-È e l’amore possibile

Possiamo definire tutto il reale ‘Amore-che-È’, o, se preferite, ‘natura di Buddha’, ‘natura autentica’, ‘Essere’, Ciò-che-È’. La sostanza è che tutto ciò che esiste è Realtà dell’Uno che prende forma nella illusorietà del divenire.

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Riconoscere e celebrare il presente esistenziale

Ogni aspetto del nostro vivere è presente esistenziale, perché ogni aspetto è generato dal sentire e al sentire fornisce dati essenziali per il suo ampliamento. In questa visione non esistono fatti importanti e altri meno: esistono fatti che sono dati e ogni dato compone una sfumatura di comprensione.

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Essere crisi, essere lievito

Crisi, dal lat. crisis, gr. krísis “scelta, decisione” (Treccani).
La crisi è un aspetto di un ritmo: acquisizione-consolidamento-crisi-acquisizione.
L’instabilità è il sale della vita, senza tutto cristallizzerebbe.

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Brani di fonti diverse per la meditazione personale 3

Indice: Superare il carattere | Il formarsi di una cristallizzazione | La neutralità del carattere | Esprimere la personalità | Funzioni dell’Io | Il corpo akasico non connota | Le ultime incarnazioni | Comprensioni impresse nel profondo | L’arte connessa agli archetipi permanenti | Lasciar fluire | Riconoscimento e rabbia | Chi abbandona chi | L’abitudine e la motivazione | Il ripetersi delle stesse reazioni | Affrontare subito le situazioni | Manifestare la rabbia coi figli | La natura della filosofia | I genitori sono un modello relativo | Influenza delle incarnazioni animali sul carattere attuale | Non tutto ciò che giunge dall’akasico può essere attuato

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I pensieri non guidano l’azione, sono forze in gioco [88A]

Un partecipante: I pensieri interpretano l’azione.
In questa nuova tipologia di azione il pensiero non viene più letto come ciò che interpreta l’azione; questo è il modo per estraniarsi, mentre noi diciamo che è esso stesso parte integrante dell’azione, essendone stimolo oppure modifica.

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Le sensibilità da coltivare

Divenire sensibili alla voce del deserto interiore, deserto di sé. Conoscere quell’orizzonte sterminato e monotono, la difficoltà di sostenerlo allo sguardo subendone lo scacco.
La cruna dell’ago di ogni monaco: come potrà essere attraversata dalla gomena dell’ingombro di sé?

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