La pratica quotidiana dello zazen all’Eremo del silenzio è personale; ugualmente personale è la pratica quotidiana dei membri della comunità monastica diffusa.
Ogni mese la comunità si incontra per praticare assieme e coloro che lo desiderano possono aggiungersi.
La pratica inizia alle 16 e termina alle 19. È necessario prenotarsi.
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Il gratuito e irripetibile adesso
Osservo ciascuna di queste persone del Sentiero e mi chiedo: saranno consapevoli della stagione irripetibile che stanno vivendo?
O faranno come altri che, forse più tiepidi, appena un anno fa non hanno accettato la sfida a compromettersi fino in fondo con questa ultima chiamata?
Assecondare la vita, ogni momento
Se dovessi elencare il campo in cui le persone, a tutte le età, dovrebbero essere primariamente formate, indicherei quello delle arti: dalla danza al canto, dalle arti marziali alla scrittura. Perché?
Perché solo le arti permettono la liberazione e l’espressione di livelli complessi e articolati di sé, molti dei quali subconsci e inconsci.
Una carezza, l’inizio e la fine di tutto
Può essere una carezza, un complesso di carezze, l’inizio e la fine di tutto?
Può essere una parola, un insieme di parole, l’inizio e la fine di tutto?
Se quella carezza è sensazione nella quale immergi la consapevolezza fino a perdere la nozione di te, cosa accade?
L’Amore di ogni giorno, un inno
Ci sono giorni in cui l’Amore
ti porta come un vento impetuoso
una foglia,
e ci sono giorni in cui l’Amore
è una brezza leggera.
I primi lasciano sempre
il passo ai secondi,
altrimenti la tua vita
ne sarebbe squassata.
Dopo l’Intensivo del Sentiero Contemplativo: la fragilità
Dopo l’intensivo del Sentiero Contemplativo sperimento quella fragilità di cui mi avevano parlato. L’esposizione all’intensivo è un’esperienza trasformativa, qualcosa succede, qualcosa cambia.
E allora lascio fluire le dita sulla tastiera e scrivo, in modo naturale e scrivo perché sento il bisogno di mettere da qualche parte ciò che accade.
Essere la Via e la Vita (in merito a Tenzo Kyokun 12.3)
Il tenzo dice: “Chi apprende i caratteri (le parole e le scritture) deve sapere la ragion d’essere dei caratteri, per chi s’impegna nella pratica della via il punto centrale è consentire con la ragione (comprendere la natura, ndr) della pratica della via.
Il tenzo disse: “La persona che studia i caratteri deve conoscere l’iter attraverso cui si sono formati; la persona che si applica alla pratica della via deve essere la carne e le ossa dell’iter della via.”
La gratuità nel dolore, tra contemplazione e quotidiano
Nel post della Via della Conoscenza che uscirà il 16 settembre si afferma:
Perché gratuità – voi dite – non può essere quel dolore che vi colpisce e vi trapassa, lasciandovi a terra; dopo tutto il vostro darvi da fare per migliorare, per progredire spiritualmente, lo ritenete immeritato […]
In zazen si sperimenta la realtà come ‘fatto’ liberato dal divenire
Lo zazen è l’esperienza della vita affrontata senza uno scopo.
La vita nel divenire è tale perché ogni fatto ha e deve avere un scopo: l’essere protesi ‘verso’, consapevole o inconsapevole che sia, crea la successione dei fatti e la loro finalizzazione.
Non avere scopo e fine distrugge il processo del divenire perché ne mina le basi.