Essere Uno già oggi, adesso

Scritto nei giorni della celebrazione dello smarrimento, per noi, apparentemente incapaci di cogliere il valore dei simboli inscritti nei cicli cosmici che da millenni l’umano onora cambiando le forme ma conservandone la consapevolezza.

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Il gratuito e irripetibile adesso

Osservo ciascuna di queste persone del Sentiero e mi chiedo: saranno consapevoli della stagione irripetibile che stanno vivendo?
O faranno come altri che, forse più tiepidi, appena un anno fa non hanno accettato la sfida a compromettersi fino in fondo con questa ultima chiamata?

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Essere la Via e la Vita (in merito a Tenzo Kyokun 12.3)

Il tenzo dice: “Chi apprende i caratteri (le parole e le scritture) deve sapere la ragion d’essere dei caratteri, per chi s’impegna nella pratica della via il punto centrale è consentire con la ragione (comprendere la natura, ndr) della pratica della via.

Il tenzo disse: “La persona che studia i caratteri deve conoscere l’iter attraverso cui si sono formati; la persona che si applica alla pratica della via deve essere la carne e le ossa dell’iter della via.”

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Il ‘riconoscimento’ nel rapporto discepolo/maestro

Le identità, per loro natura, vogliono essere riconosciute nella loro alterità: a una identità non interessa sentirsi fusa a un’altra, se non per l’esperienza in sé, per la novità e per quello che può provare. La fusione la minaccia e la annulla, di conseguenza non la brama, ma, alla lunga, la teme.

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Non si può separare il sognatore dal sogno

Quando diciamo che una è l’intenzione della coscienza e un’altra può essere quella del’identità, diciamo una sciocchezza.
Distinguere la coscienza dal portatore di nome è come voler separare il sognatore dal sogno.

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