Vi propongo per la meditazione e la contemplazione queste parole di Lc 12,32-48, senza commento alcuno perché, così chiare e nude, per persone della Via sono più che eloquenti e giungono al cuore della disposizione personale e del lavoro esistenziale di ogni giorno.
Essenziale
Le sensibilità da coltivare
Divenire sensibili alla voce del deserto interiore, deserto di sé. Conoscere quell’orizzonte sterminato e monotono, la difficoltà di sostenerlo allo sguardo subendone lo scacco.
La cruna dell’ago di ogni monaco: come potrà essere attraversata dalla gomena dell’ingombro di sé?
Piccolo glossario del Sentiero
- Io/identità
- Immagine di sé
- Sistema d’ordine
- Censore (Da una chat interna del Sentiero)
Cambiamento, conoscenza di sé, importanza della meditazione
Di seguito due brani di Scifo, Cerchio Ifior, relativi alla disposizione interiore nel lavoro del ‘Conosci te stesso’ e delle considerazioni mie sui paralleli con la disposizione meditativa.
L’incanto di tutto ciò che è inconsistente, effimero e impermanente
(Download per la stampa) “Che cosa mai può dirvi questo vento, che se ne sta andando, riguardo a Colui che non porta nome, a Colui che non è definibile, a Colui che non è marchiabile, a Colui che non è un Colui? Poiché nulla si può dire di quell’Essenza che sentite sgusciare via da tutte le parti, nel momento in cui la vostra mente pretende di arpionarlo.