L’adulto della Via, il monaco

Adulto della/nella Via è, a mio parere, colui/colei che realizza la sua esperienza incarnativa saldamente ancorato alla ricchezza formativa dell’esperire nel divenire, e altrettanto radicalmente è aderente alla consapevolezza e alla comprensione d’Essere uno e indivisibile dal Principio-che-tutto-è.

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Tutto è Ciò-che-È, ma è anche imparare e trasformarsi

Stralci di una discussione interna fondamentale.
Non è questione nuova per noi, è il nostro paradigma.
Affinché ci sia l’esperienza del Ciò-che-È, non deve esserci centralità soggettiva.
Ma può contenere un pericolo: il Ciò-che-È può divenire lo strumento della rimozione.
Esistono situazioni in cui la centralità soggettiva è necessaria e indispensabile. Rob

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Imparare a vivere il Ciò-che-È

Dedicheremo la seconda parte di quest’anno alla pratica del Ciò-che-È.
È accessibile a noi questa esperienza? Quali sono gli ostacoli e da cosa sono determinati, nel quotidiano?

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Il ritmo delle giornate del monaco

Il ritmo di una giornata è come la colonna vertebrale di una persona: rende possibile il compiersi della vita. Per dei monaci che vivono nel mondo, come molti di noi, e non hanno il sostegno dello scorrere ritmato della vita entro le mura di un monastero, può risultare complesso l’essere sostenuti e condotti dal ripetersi sempre uguale degli appuntamenti nelle ore del giorno e della notte.

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Le comprensioni come processo

Formato Pdf per la stampa. C’è più di una ragione per cui negli ultimi tempi ho insistito sull’espressione “Centro di coscienza e d’espressione” (Kempis): tra le tante ragioni per cui l’ho fatto, ce n’è una che ha attinenza con una discussione che sta avvenendo in una chat interna del Sentiero e che riguarda il processo della comprensione con o senza consapevolezza.

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Sull’origine dell’insoddisfazione

Dice Scifo nel post del Cerchio Ifior che uscirà il 23.3:
L’insoddisfazione dell’individuo incarnato – della consapevolezza dell’individuo incarnato, quanto meno – nasce proprio dal fatto che egli, il suo Io, vorrebbe essere in un certo modo e si accorge di non esserlo. Questa insoddisfazione cesserebbe nel momento in cui si rendesse conto che egli è ciò che è e non può essere altrimenti, non può voler essere ciò che non è capace di essere!

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