Marco 9, 2-13
2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; 3 le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare.
Essenziale
Tutto è Ciò-che-È, ma è anche imparare e trasformarsi
Stralci di una discussione interna fondamentale.
Non è questione nuova per noi, è il nostro paradigma.
Affinché ci sia l’esperienza del Ciò-che-È, non deve esserci centralità soggettiva.
Ma può contenere un pericolo: il Ciò-che-È può divenire lo strumento della rimozione.
Esistono situazioni in cui la centralità soggettiva è necessaria e indispensabile. Rob
Imparare a vivere il Ciò-che-È
Dedicheremo la seconda parte di quest’anno alla pratica del Ciò-che-È.
È accessibile a noi questa esperienza? Quali sono gli ostacoli e da cosa sono determinati, nel quotidiano?
Il ritmo delle giornate del monaco
Il ritmo di una giornata è come la colonna vertebrale di una persona: rende possibile il compiersi della vita. Per dei monaci che vivono nel mondo, come molti di noi, e non hanno il sostegno dello scorrere ritmato della vita entro le mura di un monastero, può risultare complesso l’essere sostenuti e condotti dal ripetersi sempre uguale degli appuntamenti nelle ore del giorno e della notte.
Le comprensioni come processo
Formato Pdf per la stampa. C’è più di una ragione per cui negli ultimi tempi ho insistito sull’espressione “Centro di coscienza e d’espressione” (Kempis): tra le tante ragioni per cui l’ho fatto, ce n’è una che ha attinenza con una discussione che sta avvenendo in una chat interna del Sentiero e che riguarda il processo della comprensione con o senza consapevolezza.
Sull’origine dell’insoddisfazione
Dice Scifo nel post del Cerchio Ifior che uscirà il 23.3:
L’insoddisfazione dell’individuo incarnato – della consapevolezza dell’individuo incarnato, quanto meno – nasce proprio dal fatto che egli, il suo Io, vorrebbe essere in un certo modo e si accorge di non esserlo. Questa insoddisfazione cesserebbe nel momento in cui si rendesse conto che egli è ciò che è e non può essere altrimenti, non può voler essere ciò che non è capace di essere!
Perché zazen viene prima di un figlio?
Perché zazen è la pratica dell’Essere, il risiedere nel fondamento, nell’essenziale, nel Ciò-che-è.
Il seminatore siede all’ombra, e non va più incontro alle domande
Qoèlet – Capitolo 3
[1]Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
[2]C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
La relazione che ci svela
Mi capita, con regolarità, di avvertire nella mente la “pressione” mentale di singoli o gruppi, per questioni che mi riguardano e nelle quali sono coinvolto, ma anche per questioni altre.
Credo sia una forma di telepatia, ma non so dire di più perché non coltivo questa conoscenza.
7 domande per ogni giorno della vita
Al risveglio
Qual è la mia relazione con la Sorgente?
Come mi radico in Essa?
Chi genera la vita che chiamo mia e che vivrò nelle ore che mi attendono?
Da dove sorgono le scene che mi si presentano?