Nel post Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura compare il termine consapevolezza non attribuito a un soggetto:
“Per poter vedere-sentire-vivere questo, abbiamo avuto bisogno che la consapevolezza fosse permeata dai dati di altri sensi”;
“La consapevolezza unitaria* ha avuto, “a un certo punto”, la consistenza e la qualità per sentire in modo più completo il Reale che andava sperimentando”.
In evidenza
Quando l’unità diviene evidenza (Appunti)
L’unità è evidente quando la Consapevolezza copre tutti i piani e su nessuno di essi vi è identificazione.
L’identificazione creerebbe un punto focale e la Consapevolezza dell’insieme non potrebbe manifestarsi.
Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura
Fino a quando per noi il”sogno” ha un senso, a esso rimaniamo vincolati.
Quando alle scene del “sogno” nulla più ci lega, allora lo vediamo, lo decodifichiamo nella sua reale natura.
Liberi dall’esigenza di attribuire una natura ai fatti
Non conosceremo mai il Reale
fino a quando considereremo
questo alto e quello basso,
questo evoluto e quello no.
Grazie per questa manifestazione imperfetta
Immagino che Tu, l’Assoluto,
sia perfetto.
Immagino anche che tutto ciò
che non è fuso in Te,
sia da considerare imperfetto.
Nessuno diviene altro da quel-che-È.
Se il cielo fosse sempre tèrso,
o sempre nuvoloso,
e l’albero sempre in fiore,
o perennemente spoglio,
non vedremmo più né il cielo, né l’albero.
Il pane di ogni giorno già sulla tavola
Se vedessimo l’Evidente,
lo scorgeremmo in ogni dettaglio,
in ogni fatto.
La mistica del silenzio
Non c’è cammino spirituale che non si misuri con una certa mistica del silenzio.
La parola essenziale
La parola essenziale nasce dal posizionamento della nostra soggettività: un passo indietro.
Abbandonare ogni avversione
Sorgono naturali nella mente e nell’emozione moti di adesione e di avversione: come sorgono li lasciamo andare.