Nell’infografica una sintesi dell’intera visione del Sentiero e la possibilità di “incastrare” tessere quali Natura Autentica, Illuminazione, Eterno Presente, Ciò-che-È oltre a un’istantanea su Essere e divenire.
In evidenza
Le sesshin del Sentiero contemplativo
Di seguito la struttura delle sesshin del Sentiero contemplativo: i monaci e i postulanti si incontrano ogni tre mesi e condividono tre giorni di pratica e di vita comunitaria in un luogo silenzioso e appartato. Gli intensivi sono in prevalente silenzio, a esclusione delle sessioni di confronto e formazione.
Non sforzatevi di amare, è una fesseria: liberate Amore
I versetti evangelici relativi sono nella mente di tutti, inutile riportarli, ma più importante dei versetti è il programma costitutivo di ogni sentire, la radice di ogni esistenza che testimonia la non alterità dell’altro e l’unione inscindibile di tutte le creature: uno è l’Assoluto e uno è ciò che da esso prende illusoria forma.
Essere unità
Non perseguire l’unità per realizzarla, esserla.
Il perseguirla per realizzarla, per poterla sentire e infine esserla, è un moto naturale, tutto nel divenire conduce a quel fine, ogni legge del cosmo, ogni fatto ed esperienza.
Il monaco vive nel mondo con il cuore della Via
Mi diceva una sorella, giorni fa: io mi immergo nelle questioni del mondo che divengono tutta la mia esistenza e ogni tanto riemergo con una inquietudine, ed è quella inquietudine che mi riconnette alla Via.
Le fasi dell’evoluzione umana secondo il Cerchio Firenze 77
PDF per la stampa. Integrale della seduta del 3 giugno 1971 riportata, in parte, in Oltre l’illusione, ed. Mediterranee, pag. 253. Una volta dicemmo che se voi pensate che l’altruismo sia il più alto insegnamento che possa esistere, certamente voi siete degli illusi. Ed oggi, ancora una volta, confermiamo questa affermazione.
La vera funzione del senso di colpa [sentiero50]
D- La disconnessione è un modo per conoscere la relazione coscienza/identità
Ho già accennato al senso di colpa ma vorrei tornarci: lo definirei l’indicatore del flusso di dati, bidirezionale, tra coscienza e identità.
La disconnessione, pratica per chi ha già le basi della conoscenza [sentiero49]
Non si può lottare contro il proprio essere e smettiamo di lottare quando abbiamo i rudimenti della conoscenza di noi: allora può iniziare il viaggio della disconnessione perché allora le questioni di base, le domande su alcuni nostri avviluppi, fantasmi, paure, reticenze, inadeguatezze, hanno trovato risposta almeno parziale, non importa che sia definitiva.
La disconnessione e la consapevolezza necessaria [sentiero44]
La realtà è divenire ed essere e niente di tutto questo. C’è la rappresentazione che avviene nel tempo e nello spazio; c’è l’essere che è eterno presente, stare, risiedere. E c’è altro: prima del film, prima dei fotogrammi dell’essere, prima del sentire.
Liberi dal dover dimostrare [sentiero36]
Ne abbiamo già parlato in relazione all’alleggerire ma è necessario che noi si vada, per un attimo, ancora più a fondo.