Che la mente/identità generi una realtà illusoria è dato acquisito.
Che il sentire operi allo steso modo, è oggetto di discussione.
In evidenza
La visione esterna, la percezione interna del Reale, il vivere pienamente
Il Reale è un grado d’esperienza e di consapevolezza; il reale è un grado diverso.
Il primo è sperimentabile prevalentemente attraverso i sensi del sentire, il secondo attraverso la prevalenza dei sensi dei corpi transitori.
L’adulto della Via, il monaco
Adulto della/nella Via è, a mio parere, colui/colei che realizza la sua esperienza incarnativa saldamente ancorato alla ricchezza formativa dell’esperire nel divenire, e altrettanto radicalmente è aderente alla consapevolezza e alla comprensione d’Essere uno e indivisibile dal Principio-che-tutto-è.
Zazen è divenire consapevole dell’identificazione, conoscerla, superarla
Cos’è l’identificazione? L’adesione statica e durevole a ciò che si pensa, si prova, si agisce.
L’immobilità, l’osservazione, la neutralità che presuppone e illumina lo zazen, ci permettono di vedere questa adesione, di conoscerla e di decidere di non coltivarla, non in zazen, almeno.
Il superamento della via spirituale ed esistenziale
Muovo queste considerazioni a partire da un post in “Si fa sera” di Roberto DE.
Roberto DE parlava di Berrino, della salute, dell’alimentazione, della cura di sé.
Qui voglio parlare dell’approccio dei mille Berrino e di quello mio personale alla vita.