Osservazione, disconnessione, spazio [sentiero10]

Riconoscere l’identità come veicolo, familiarizzare con la messa in scena, lasciarsi portare dalla vita che accade, tutto questo porta con sé, nel tempo, dei momenti di chiara visione, di sospensione, disconnessione, vuoto/pieno, presenza. Puoi spiegare questi momenti e la loro funzione, se c’è?

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Protagonismo nella vita e neutralità [sentiero8]

A un certo punto, l’esporsi nella vita non corrisponde più al bisogno di esserci, ma è semplicemente una consapevole manifestazione dei propri limiti messi al servizio della propria e altrui comprensione? E le espressioni dell’identità non svaniscono, ma si assottigliano e diventano sempre più evidenti?

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Partecipare alla vita senza identificazione [sentiero7]

È possibile una partecipazione alla vita, nelle mille situazioni, senza identificazione?
Se guardiamo la realtà dal punto di vista dell’identità tutto è esserci, protagonismo, definizione di sé, marcatura del confine con l’altro. L’identità afferma sé e il proprio diritto a esistere e a essere riconosciuta: esiste se è riconosciuta e se può manifestarsi in quanto tale.

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La natura del sentire e della consapevolezza [sentiero5]

Il sentire è l’organo di senso della coscienza?
Anche. Il sentire sono le comprensioni che formano il corpo della coscienza. Come il corpo fisico è composto di cellule, così il corpo della coscienza è composto di atomi di sentire, di cellule di sentire. Le cellule di sentire si formano attraverso le esperienze, solo attraverso le esperienze nel tempo e nello spazio, nel divenire.

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