Il perché dell’esistenza, Cerchio Firenze 77

“Abituato alla logica, i cui presupposti derivano dalla realtà del mondo fenomenico e della percezione, l’uomo che cerca di capire il significato della vita oltre l’apparenza, anche se appagato dai concetti che affermano l’esistenza di un ordine e di una giustizia perfetti aventi il fine di far evolvere ogni essere e condurlo ad un supremo stato di coscienza, si domanda il perché dell’esistenza di tutto quanto esiste.” >>

Non ha un senso, accade.

“Ma se l’assoluto non è nel divenire a chi e a che giova tutta questa rappresentazione che poi ci starebbe portando verso l’assoluto stesso?”
E’ una questione che l’uomo dibatte da sempre. Non ho una risposta, ho quel poco che ho compreso.

continua..

La liberazione dal dolore

“Il primo insegnamento che dal dolore deve venire è quello di riconoscere una cristalizzazione del vostro modo di pensare, di essere – di vivere, in sostanza.

continua..

Che senso ha il gioco, o dramma, del divenire?

Oggi al supermercato il mio sguardo si è aperto sull’andirivieni di esseri che si muovevano intorno a me con delle movenze e sembianze piuttosto uniformi dentro ai quali anch’io ero uniforme.
In quel momento mi è sorto un dubbio: come è possibile che tutte queste incarnazioni che vivono nel mondo cosiddetto “occidentale” debbano sperimentare, seppur in diverso grado, le stesse cose/situazioni?

continua..

La natura dell’Assoluto, Cerchio Firenze 77

Chi sei Tu, essere assoluto di cui noi siamo atomi? Tu che trascendi le nostre limitazioni ed il morire di ogni istante? Tu che ci salvi dall’immobilità e ci fai evadere dalle condizioni di limitatezza? >>

Frequentazioni

“I maestri dicono: voi dovete cercare di stimolare in chi vi avvicina le qualità migliori. Ed io vi dico, parafrasando i maestri: voi dovete frequentare le persone che stimolano in voi le qualità migliori.”
Da “Maestro perchè?, Cerchio Firenze 77, Edizioni Mediter. pag. 140

Esseri

“Voi vi stupireste se riusciste a percepire, a comprendere, in realtà quanto ogni vegetale abbia una sensibilità spiccata e forte, non molto diversa, in realtà, da quella dell’uomo.
La maggiore differenza risiede nel fatto che alla pianta è molto difficile poterla esprimere in modo comprensibile all’essere umano.”
Da “Verso la metamorfosi” pag. 158, Cerchio Ifior.

La speranza, Kempis, Cerchio Firenze 77

Le parole di Kempis, Cerchio Firenze 77, sulla speranza, possibilità per l’uomo di attraversare i suoi giorni e le sue difficoltà senza fuggirle, vivendo la trasformazione che esse producono in lui.

………………………

Equilibrio e pace interiore

Estratto dal libro “Conosci te stesso”, Cerchio Firenze 77, Edizioni Mediterranee
“Non frenate gli impulsi” significa: comprendeteli, comprendete voi stessi, compite un’introspezione, scoprite qual è la ragione che vi fa avere tali impulsi, tali istinti, tali voci.
Quando avrete compreso questa ragione, voi avrete superato quegli istinti, quelle voci, avrete liberato l’essere vostro; e allora – raggiunto un intimo equilibrio, una pace interiore – la vita reale che è nel più profondo del vostro intimo sgorgherà alla superficie e darete alle creature quell’acqua che disseta durevolmente.

Ridere e piangere

Se il coniglio si fermasse a chiedersi perché l’aquila che sta volteggiando sopra di lui lo spaventa, la sua vita sarebbe lunga come un battito d’ali.
Se l’uomo si fermasse a chiedersi perché sta piangendo o sta ridendo, fermerebbe le sue lacrime o interromperebbe la propria risata e avrebbe perso l’occasione

continua..