Kōshō Uchiyama rōshi. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Aprendo una volta sola la mano del pensiero, tutti i problemi si sistemano. Per quanto ci s’ingegni a mettere in ordine ogni cosa di testa propria, non ci si riesce. Infatti è la nostra mente che suscita tutti i problemi, e per questo dobbiamo aprire la mano del nostro pensiero. Ecco il significato di “lasciar cadere corpo e mente”, abbandono di corpo e mente. In quel momento tutti i problemi cessano. Vi è una breve poesia che dice:
Meditazione
La vita come meditazione.
Cosa significa buddhadharma? [Antai-ji1]
Kōshō Uchiyama rōshi. Kyūdōsha. Il cercatore della Via. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Dopo la morte del mio maestro Sawaki rōshi, nel 1965, sono divenuto l’abate del monastero Antai-ji. Dichiarai allora che non sarei rimasto in carica per più di dieci anni e mi sarei ritirato nel 1975. Ecco, quel giorno è giunto. Il tempo vola!
Tenzo Kyokun: il cuore grande [21.3]
21.3 È detto cuore grande, il cuore che è come la grande montagna, come il grande oceano, il cuore non parziale, non fazioso. Se porta in mano un ryō non lo considera leggero, se solleva un kin[1] non lo pensa pesante. Avvolto dalle voci della primavera, non si sollazza negli stagni primaverili; anche se vede i colori dell’autunno, non per questo ha un cuore autunnale.
Tenzo Kyokun: il cuore di un padre e di una madre [21.2]
21.2 Quello che chiamiamo cuore di un anziano è il cuore di un padre e di una madre. Per esempio, è come la cura di un padre e di una madre verso l’unico figlio. Avere cura dei Tre Tesori è come aver cura del proprio figlio. Anche se poveri o bisognosi, con impegno nutrono amorevolmente il proprio figlio.
Tenzo Kyokun: la dedizione totale, il cuore gioioso [21.1]
Tenzo Kyokun: il risvegliarsi alla Via [20]
Bisogna ben tenere a mente che le persone della Via che in precedenza hanno svolto questo incarico, hanno adempiuto in prima persona quella condotta, quella virtù. Il risveglio alla Via del Grande Gui[1] è avvenuto mentre era tenzo. Anche i tre kin di lino di Dongshan[2] sono relativi al periodo in cui era tenzo.
Tenzo Kyokun: operare a beneficio degli altri [17-19]
Tre paragrafi del ‘tenzo’ vengono qui raggruppati, ne risulta un post piuttosto lungo: le parti in carattere piccolo possono essere saltate senza perdere il senso dell’insieme.
17. Dopo il mio ritorno in patria, ho risieduto per circa tre anni a Kenninji. In quel tempio, anche se sventatamente c’era quel ruolo, era solo di nome, non c’era per niente una persona vera. E siccome ignorava trattarsi dell’attività di Buddha, a maggior ragione come avrebbe mai potuto discernere e conformarsi alla Via?
Tenzo Kyokun: chi mai conosce cos’è santo e cosa profano? [16]
Inoltre, non guardate ai monaci in termini di virtù e difetti, non valutate i monaci sulla base dell’essere anziano o novizio. Noi non sappiamo dov’è il nostro stesso punto di caduta, a maggior ragione come può un altro conoscere dove è il punto di caduta di un altro[1]?
Tenzo Kyokun: dal risultato si comprende il cuore [15]
Insomma, anche se si preparano delicatezze eccellenti non sono necessariamente superiori, anche se si prepara una minestra di rozze verdure, non necessariamente è inferiore.[1] Quando offri verdure selvatiche dopo averle scelte, se hai il cuore sincero, il cuore fedele, il cuore puro, sono conformi a eccellenti delicatezze.
Tenzo Kyokun: una grande vanità non eguaglia una piccola sincerità [14]
Quanto alla destrezza nel preparare e discernere ogni particolare dell’offerta dei cibi, senza tenere in conto la scarsità, senza tenere in conto la rozzezza, considera essenziale far nascere nel profondo un cuore sincero, uno spirito reverente.