[Via del monaco 4] Il monaco non è una monade. La scelta di aderire alla chiamata* dell’archetipo del monaco lo rende consapevole di una duplice condizione:
– della propria solitudine esistenziale;
– della condivisione del sentire.
Un nuovo monachesimo
La sfida della sincerità e dell’autenticità [vdm3]
[Via del monaco 3] Chiunque sia reduce da un lungo periodo di formazione è immerso in una bolla in cui l’immagine di sé si è strutturata in relazione alla formazione ricevuta.
Vale per qualsiasi formazione, in qualsivoglia ambito e non fa eccezione la formazione spirituale.
Innanzitutto l’obbedienza alla personale chiamata esistenziale [vdm2]
[Via del monaco 2] Se obbedisco al bisogno profondo che sorge in me, alla chiamata dell’archetipo del monaco, sarò un buon collaboratore efficace per coloro che mi stanno attorno e con i quali procedo nella vita di ogni giorno.
L’archetipo del monaco che bussa in sé [vdm1]
[Via del monaco 1] Alcuni di noi sono chiamati a qualcosa di più della semplice ricerca spirituale, sono mossi da una inquietudine che ha radici profonde e che non si accontenta di quella pratica, di quel rito, di quella lettura o frequentazione.
La comunione del sentire tra monaci
Cosa rimane di un cammino di contemplazione e di formazione quando ha esaurito la sua funzione per un certo numero di persone?
Rimane il paradigma e le pratiche che ha sviluppato; rimane ciò che ha trasmesso ai singoli e all’insieme e che, sebbene sia affidato al vento, mai cade su un terreno casualmente.
Il maestro non “incendia” il cuore del discepolo
Dice Enzo Bianchi nel tweet del 23.1: Vero insegnante e buon maestro non è colui che insegna tante cose, ma colui che sa mettere fuoco nel cuore del discepolo, colui che fa nascere domande senza offrire risposte già fatte, colui che trasmette amore per la ricerca!
La ricerca futura sull’esperienza unitaria
La vigilia di Natale del 2020 mi sono ritirato dall’organismo comunitario del Sentiero contemplativo: dopo quattro anni di transizione ho ritenuto che ci fossero le condizioni per un mio ritiro e che l’organismo potesse procedere in totale autonomia.
L’adulto della Via, il monaco
Adulto della/nella Via è, a mio parere, colui/colei che realizza la sua esperienza incarnativa saldamente ancorato alla ricchezza formativa dell’esperire nel divenire, e altrettanto radicalmente è aderente alla consapevolezza e alla comprensione d’Essere uno e indivisibile dal Principio-che-tutto-è.