Da: Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] Il cardine dello zazen è questo: ritornare costantemente dal lavorio mentale al qui-e-ora. La pratica è questa. Ciò che dobbiamo sviluppare è la capacità di stare intensamente nel qui-e-ora. Dobbiamo sviluppare la capacità di decidere, di fare questa scelta: “Questa volta non me la filerò”.
Un nuovo monachesimo
Senza sgabello su cui appoggiare [vdm12]
La mente/identità appoggia sempre su qualcosa. La via spirituale è, frequentemente, un grande appoggio, sostegno, conforto.
Lo zazen, la presenza, la prontezza, la reattività nella Via del monaco [vdm11]
Il monaco è colui che risponde, non è colui che prende l’iniziativa, non almeno sulla questione più rilevante che lo coinvolge: il vivere l’adesso.
Qui non ci occupiamo di tutto l’ambito in cui è necessario prendere l’iniziativa, della vita pratica di tutti i giorni per evitare di rimanere senza pane, o senza carburante per l’auto.
Gli inizi della pratica dello Zen [zq1]
Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO, Amore e lavoro, Ubaldini, Roma.
La prefazione al libro e la presentazione di Charlotte.
Qui puoi scaricare il libro (non so come academia.edu e l’autore del caricamento risolvano il problema del copyright).
In questo post e nei successivi sono riportati solo alcuni brani del volume.
Di seguito alcune parti del primo capitolo con evidenziati i passaggi più importanti: in seguito, con una frequenza variabile, pubblicherò altre parti limitate del libro.
L’immagine e l’esperienza del reale come fatto corale
Sperimento ogni giorno come l’immagine e l’esperienza del reale che si configura in me sia il frutto del contributo di più Centri di coscienza, d’espressione e di sensibilità.
Quindi del contributo dell’altro da me, ma non solo dell’altro umano.