La necessità della conoscenza di sé [vdc5]

Le basi della Via della conoscenza. Partecipante: In tutto questo discorso per me rimane in sospeso il concetto di sofferenza perché non basta dire: lascia che il pensiero vada e che le emozioni vadano, mentre poi uno si trova lì che sta male e il male non si riesce a superare. E allora come lo si affronta?

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Rendendo il dono altruistico, ve ne appropriate [78A]

Abbiamo già visto che per voi l’amore è dono, e che nel progettarlo e nell’offrirlo il vostro sguardo è puntato sia sul risultato dell’azione, su cui mettete il vostro marchio, sia su come l’altro risponde, vale a dire se accoglie o non accoglie, o se addirittura rifiuta; quindi se vi elogia o vi trascura, o anche se vi denigra.

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L’amore non appartiene a nessuno [77A]

A questo punto in voi sorge una domanda: “Ma se entrambi costituiscono il dono, e se entrambi lo ricevono, che ne è di quel dono?”. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Voi ritenete che nel concetto di amore-dono ci sia sempre un punto di partenza ed un punto di arrivo.

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Ciò che è/3: la non-mente non si oppone [vdc3]

Le basi della Via della conoscenza. Se veramente il salto di cui parliamo implica abbandonare il concetto del limite e implica abbandonare il concetto dell’evoluzione per accettare che tutto accade, dove va a finire la libertà dell’uomo?

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Entrambi gli agenti offrono e ricevono il dono d’amore [76A]

Ed ora proviamo a capire com’è possibile configurare l’altro nel dono, partendo dal fatto che il dono nasce dal costituirsi di un’azione e che permane finché c’è un’azione che incontra un’altra azione, perché il presupposto indispensabile è che l’altro sia comunque presente, altrimenti non è dono.

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