L’amore non è quello che voi identificate nel concetto di dono; l’amore è restare nell’azione, punto. Non in assenza di pensieri, però consapevoli che il dono è nel farsi dell’azione, incontrando e inglobando anche l’imprevedibilità dell’azione dell’altro.
Via della conoscenza
Ciò che è/1: nell’accadere coglierai l’essere Coscienza [vdc1]
Le basi della Via della conoscenza. Se mai l’uomo arriva al punto in cui tutto accade, ciò non significa che egli se ne infischi di ciò che avviene attorno a lui e quindi non significa che se ne infischi delle sofferenze altrui, o dell’uomo che gli tende la mano; significa soltanto che il suo modo di guardare a tutto ciò diventa senza attaccamento.
L’incanto di tutto ciò che è inconsistente, effimero e impermanente
(Download per la stampa) “Che cosa mai può dirvi questo vento, che se ne sta andando, riguardo a Colui che non porta nome, a Colui che non è definibile, a Colui che non è marchiabile, a Colui che non è un Colui? Poiché nulla si può dire di quell’Essenza che sentite sgusciare via da tutte le parti, nel momento in cui la vostra mente pretende di arpionarlo.
Se un dono d’amore è casuale, che dono è? [74A]
Pensateci, non è proprio così che voi vedete l’amore! Però questo vi spiega perché il dono vi parla sempre di qualcosa che è andato storto rispetto al vostro desiderio di donare, perché risulta proprio differente dal vostro progetto; e quello che alla fine valutate non è l’amore progettato ma è quello realizzato.
L’inscindibilità dell’azione-dono con l’azione-reazione dell’altro [73A]
Il fatto di considerare l’azione dell’altro come parte integrante dell’azione da voi compiuta, a voi sembra una provocazione, anche se vi incuriosisce. Partendo dal fatto che nell’azione del dono c’è endemicamente presente l’azione dell’altro, allora – domanda – il dono è vostro, è suo, oppure è di entrambi?
L’amore-dono incontra l’imprevedibilità dell’altro [72A]
Queste voci dell’Oltre, affrontando la tematica dell’amore-dono, vi stanno sorprendendo perché vi dicono che si compie solo nell’azione, e che nel suo farsi – quindi non quando è concluso e voi lo rivisitate all’indietro, e nemmeno quando lo proiettate in avanti – incontra sempre l’imprevedibilità altrui.
Non c’è amore senza un’azione che lo esprima [71A]
Il dono che vi appartiene come pensiero non è quel dono che poi vedete concretizzarsi nell’azione, e quindi fra quel dono pensato e quello realizzato c’è differenza. Quello che costruite nella vostra mente non è mai ciò che accade nella realtà.
Né il dono né i suoi effetti vi appartengono[70A]
Queste voci vi stanno parlando di dono come concetto di cui l’umano si appropria, dicendosi: “Io dono, io sono per gli altri nel mio offrire!”. Quindi, che cosa ne faccia l’altro e che effetti produca in lui ciò che voi chiamate il ‘vostro dono’ non vi riguarda proprio.