[…] Abbiamo detto che un moto costituisce il dono, vale a dire che il dono è nel moto. E in questo siamo pedanti. Allora scopriamo questo moto, indipendentemente che, nelle vostre intenzioni, poi si colori anche di una qualche idea di ritorno. Quindi, moto e dono.
Via della conoscenza
Il dono ha un valore in sé, non conta l’intenzione [68A]
Noi, oggi, renderemo evidente il vostro sottile inganno nel dire: “Io dono”, e soprattutto il fatto di non essere consapevoli che state parlando di un atto che vi trascende. E mentre voi non osate contraddirci, già le vostre menti borbottano, borbottano, borbottano.
L’amore, gratuità che ci attraversa [67A]
In questi incontri finali vi verrà svelato che l’amore è gratuità. Nella via della Conoscenza non è possibile indulgere su quello che vi raccontate sull’amore, cioè quello che etichettate come vostro dono all’altro, oppure quello che ricevete, proclamando in cuor vostro che è importante amare gli altri ed è importante darsi agli altri con tutto se stessi.
Amore è gratuità, sconfitta di ogni possibile meta [66A]
Analizzata la gratuità sotto l’ottica della via della Conoscenza, c’è comunque un altro concetto che in voi assume connotati di grandezza e di importanza, e di cui amate riempirvi a fini evolutivi, facendone un largo uso concettuale soprattutto nel cammino interiore.
Ogni concetto muore nella gratuità [65G]
Gratuità non è quello che voi uomini elaborate come concetto, ma è ciò che vi porta a un punto morto in cui tutto perde di significato, e allora tutto è. Ogni concetto muore nella gratuità, perché nulla ha bisogno di niente, nulla può essere aggiunto a niente, e tutto è perfetto così com’è.
Gratuità è l’ordine profondo presente nella vita [64G]
Gratuità è l’ordine profondo presente nella vita, che niente esclude, niente afferma, niente nega, niente predilige, ma tutto abbraccia e tutto conduce dentro un’onda di impermanenza e di indistinzione, dove non ci sono contraddizioni, né proprie e né altrui, non ci sono disarmonie da ricondurre a un ordine e dove quindi non c’è un ‘io’ che si evolve.
I fatti e il sistema d’ordine [63G]
Sono fatti gli accadimenti, gli eventi naturali, le emozioni, i pensieri e i comportamenti propri e altrui, e c’è un’onda che li porta ad affiorare e a narrare semplicemente il loro esserci come vita, come realtà, e poi sparire, senza perché, senza legami, senza nulla da aggiungere. È l’onda dell’irriducibilità e dell’ordine profondo, che nessuno conosce ma che tutto governa.
L’incontro con il vuoto interiore [62G]
Sentendosi provocato dal contro-processo della via della Conoscenza, nell’uomo si alternano disagio e fascino e gli vengono sottolineati i rigidi parametri attraverso cui lui etichetta, classifica ed emette giudizi.