Nulla è più da scartare, nulla da trattenere, nulla da accumulare [V13]

Come narrare a voi della vita e del gioco della vita? O come parlarvi della tristezza del vostro tirare avanti una vita che è pesantezza? O come dirvi ancora una volta di quanto la vostra mente vi inganni nel tentativo di erigere consistenza, laddove la vita è solo flusso immotivato? E come narrarvi del dissolversi della vita nel momento stesso in cui si crea?

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La vita è continua novità, ciò che accade è irripetibile [V10]

La vita è un flusso che sfugge all’uomo perché si ripresenta sotto aspetti sempre nuovi e imprevedibili, anche se apparentemente simili al passato. Nel suo scorrere, non si ripropone mai la stessa situazione, e quindi non è vero – come dite voi – che la vita continui a farvi incontrare lo stesso nodo affinché lo risolviate.

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Non c’è alcun piano divino che ci riguardi [V9]

Voi uomini ritenete che la vita abbia la funzione di servire ai vostri scopi e di soddisfarvi, e che quindi rappresenti un’occasione da sfruttare. Siccome siete convinti che vivere significhi essere i protagonisti del tempo della vita, agite tentando di assoggettare il tempo a voi, altrimenti vi sembra di vivere in modo passivo.

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Essere identificati e nascondersi la realtà [V7]

Essere identificati nella propria mente vuol dire attribuire a ciò che accade un proprio significato, che dà l’illusione di poter piegare a sé tutto quel che si può e di poter frapporre argini e condizioni alla forza che irrompe dalla vita.

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Ogni essere parla di se stesso, mai di voi [V6]

Incalzato dalla via della Conoscenza, l’uomo inizia a osservare la vita con uno sguardo nuovo, perché il contro-processo lo porta a dubitare dei processi della propria mente, cioè di tutto quello che dipinge su ciò che è altro da e su se stesso, compresa l’abitudine di definire ogni cosa come riguardante sé o appartenente a sé.

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