L’uomo teme, e quindi cerca di evitare, l’impatto con la vita che si svolge qui e adesso, e perciò vive il succedersi delle sue varie fasi in modo singolare: da giovane non vive consapevolmente il presente, momento dopo momento, ma si proietta su una sua futura maggior autonomia, pur privilegiando la fase giovanile rispetto a quella successiva.
Via della conoscenza
Consumare il tempo proiettandosi sul passato e sul futuro [V4]
Quando gli anni incominciano a far declinare le aspettative di vita, allora iniziate a sperimentare la noia, nel susseguirsi dei giorni, che vi porta a domandarvi: “Cosa ne ho fatto della vita nelle mie mani?”.
Il desiderio di difendere e sostenere l’identità [V3]
Il desiderio di ogni uomo è di difendere e sostenere l’identità che ha costituito nel tempo e, quando gli avvenimenti gli impongono una qualche modifica o una parziale rinuncia alla globalità della propria identità, lui allora incomincia una trattativa con la vita.
Patteggiare con la vita per non essere scomodati più di tanto [V2]
L’uomo non si sente affatto a suo agio di fronte a eventi inaspettati e indesiderati, e non gli piace proprio sentirsi costretto a ridefinirsi, anche se sa che talvolta può andare incontro a un imprevisto stimolante.
Il desiderio e il timore delle sollecitazioni di ogni giorno [V1]
Una voce: Parleremo adesso della vita dal punto di vista di come la considera un umano all’interno di un cammino che chiamate evolutivo, e poi di che cos’è la vita quando ci si affascina della via della Conoscenza e la si osserva con uno sguardo in parte plasmato.
La gratuità e l’amore immotivati e senza agente [P5]
La vita è inafferrabile, e quando si pretende di afferrarla si incontra solo la sua negazione.
Posa lo sguardo su ciò che c’è e che è sempre altro da te [P4]
Nel contro-processo della via della Conoscenza si crea un’abitudine a dubitare di qualunque percorso di trasformazione interiore, per smetterla di puntare lo sguardo su di voi e spostarlo su altro da voi – dal limite al non-limite – in cui appare un mondo che non parla più di voi, perché vi libera dalla prigione del vostro ‘io’.
La via della Conoscenza può solo creare un vuoto [P3]
Non guardate alla via della Conoscenza come a un ‘insegnamento’ che, mettendovi in crisi nei processi mentali e nel penalizzarvi nel vostro protagonismo, vi aiuta a fare dei ‘passi in più’ e a migliorarvi nel vostro percorso di trasformazione, perché allora non state capendo che la via della Conoscenza può solo creare un vuoto dentro di voi, che è la scomparsa della vostra identità.