L’uomo inizialmente vive la via della Conoscenza come se fosse un tragitto di progressione interiore in cui si sforza di osservarsi e di non giudicare, in modo tale da imparare a guardarsi come colui che ha poca importanza.
Via della conoscenza
L’effimero, l’inconsistente, l’impermanente minano il sistema d’ordine [V11]
Nel cammino interiore vi viene detto che il pensiero uccide la vita. Noi vi diciamo di non condannare o tentare di sospendere il flusso naturale dei pensieri che si esprimono nell’agire concreto del quotidiano, ma di osservare i momenti in cui, governando i pensieri, dentro di voi uccidete la vita e fate trionfare la vostra mente.
La vita è continua novità, ciò che accade è irripetibile [V10]
La vita è un flusso che sfugge all’uomo perché si ripresenta sotto aspetti sempre nuovi e imprevedibili, anche se apparentemente simili al passato. Nel suo scorrere, non si ripropone mai la stessa situazione, e quindi non è vero – come dite voi – che la vita continui a farvi incontrare lo stesso nodo affinché lo risolviate.
Non c’è alcun piano divino che ci riguardi [V9]
Voi uomini ritenete che la vita abbia la funzione di servire ai vostri scopi e di soddisfarvi, e che quindi rappresenti un’occasione da sfruttare. Siccome siete convinti che vivere significhi essere i protagonisti del tempo della vita, agite tentando di assoggettare il tempo a voi, altrimenti vi sembra di vivere in modo passivo.
Nella pausa c’è l’irrompere della vita dentro il quotidiano [V8]
L’uomo che percorre un cammino interiore pensa spesso di aver compreso il proprio ruolo nella vita e le si rivolge, quasi personificandola, e le si offre affinché essa faccia di lui ciò che vuole.