Sono ormai passati molti anni da quando abbiamo iniziato ad intervenire tramite questi due strumenti, e a portare il nostro piccolo insegnamento a coloro che vogliono ascoltare, a coloro che sono insoddisfatti di ciò che ascoltano intorno a loro, a coloro che vogliono comprendere qualche cosa di più della Realtà, a coloro ai quali non basta non è sufficiente, né appagante attenersi alle regole che sembrano imperare in quella che è la vostra società attuale.
In questi anni noi abbiamo principalmente vagliato quello che può essere definito l’insegnamento etico-morale. Abbiamo cioè esaminato più o meno approfonditamente quale dovrebbe essere, idealmente, il comportamento giusto da tenere nei confronti degli altri e nei confronti degli stimoli che l’esistenza, di volta in volta, procura: siano essi il dolore, siano essi le avversità, siano essi la perdita di affetti, di persone care e via dicendo.
Abbiamo cioè dato quella base intima-interiore mancando la quale una vita viene vissuta senza la speranza di poter veramente costruire qualcosa.
Tuttavia viene il momento in cui è necessario andare oltre all’insegnamento etico-morale, è necessario cioè partire da questa base ed arrivare a qualcosa di più filosofico, di più lontano all’apparenza dalla vita di tutti i giorni, per abbracciare una realtà più vasta, più comprensiva che si rifletta poi al proprio interno permettendo ancora con un rapporto di mutuo scambio di aumentare le proprie problematiche, i propri perché, e, quindi, di crescere ulteriormente.
Per far questo è stato necessario affrontare quei temi così universali, così vasti, che solitamente si presentano sempre alle persone con una certa introspezione, ovvero:
«Chi sono io?»
«Cosa faccio?»
«Dove sono?»
«Perché vivo?»
«Qual è la mia realtà?»
«Qual è la realtà altrui?»
«Quale sarà il mio fine, il mio destino futuro?»
In queste domande è riposta tutta la base dell’insegnamento, ma a queste domande è possibile rispondere veramente e soltanto spiegando la vera essenza della Realtà e delle sue illusioni che va svelata a poco a poco.
Ad esse è possibile rispondere solo facendo presente che non è una sola la vita che l’individuo vive, ma che l’individuo ha proprio necessità per comprendere e per ampliare la propria coscienza di cimentarsi più e più volte nel mondo fisico, al fine di fare esperienza.
È stato anche necessario parlare della composizione della materia e di quello che non appare, immediatamente e continuamente, alla percezione dei vostri sensi fisici, ovvero dei vari piani di esistenza; e poi, ancora, del cammino evolutivo dal primo nascere nel mondo fisico all’interno del regno minerale, fino a quella trasformazione che permette, un po’ alla volta, di diventare ciò che siete ora, tendendo a ciò che sarete domani, verso la fine del vostro cammino evolutivo.
Fatto questo, nel corso degli ultimi cicli di insegnamento, tutti, senza che ve ne siate resi conto, vi siete trovati davanti ad una sorta di muro: infatti ciò che avete appreso fino a questo punto lo avete appreso, trattenuto e forse anche accettato sempre e soltanto perché da noi vi era stato detto. E questo (cioè l’accettare quanto da noi viene detto, senza verifiche e senza controlli, senza dubbi e aprioristicamente) non è certo ciò che noi intendiamo per «seguire l’insegnamento e comprenderlo», in quanto il seguire l’insegnamento è basato anche sul confronto, sulla meditazione, sul cercare risposte alternative a quelle che vengono presentate da noi e che non è detto a priori che siano realmente Verità.
Per fare questo è necessario, indubbiamente, possedere una certa conoscenza. Moti