Il libro è rivolto a coloro che hanno già compiuto dei passi nella via del conoscere se stessi; non fornisce le basi ma presuppone che il lettore abbia già una discreta capacità di osservarsi, una buona consapevolezza dei meccanismi che lo condizionano, una conoscenza almeno elementare delle problematiche di una via spirituale.
E’ quindi un libro rivolto a coloro che sono già nel cammino, non a coloro che iniziano; presuppone anche che il lettore abbia una visione di sé sufficientemente stabile: se il contatto con sé, con l’altro, con la realtà, è avvertito come precario e instabile, se il nucleo dell’identità non è vissuto come sufficientemente strutturato e su cui appoggiare nonostante la crisi, allora questo libro è da evitare con cura.
Il libro è rivolto a tutti coloro che cercano una libertà interiore dal dolore, dal condizionamento, dall’insoddisfazione; è rivolto a chi attraversa anche una profonda crisi esistenziale e sente vacillare le basi del proprio essere, ma avverte in sé la capacità e le condizioni per superarla perché, per quanto sia in crisi una visione di sé e del mondo, comunque quella visione esiste insieme ad una interpretazione di sé non turbata da meccanismi insistenti e destabilizzanti.
Nello scrivere questa avvertenza la nostra preoccupazione è di mettere in guardia coloro che debbono ricercare nella direzione di una edificazione di sé, non nel superamento di ogni stato di identità, come qui viene proposto.
Chi ha la necessità prioritaria di edificarsi come individuo deve ricercare altrove, su cammini più adatti alla propria esigenza.
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