Evoluzione della coscienza e della forma

Ecco, così, che il pianeta si è raffreddato, via via i mari si sono allargati, la terra si è ritratta ed è incominciato a esserci sul pianeta la prima forma di vita.
La prima forma di vita – voi lo sapete – è quella del minerale. L’insieme della massa akasica, dalla quale venne la prima razza che si incarnò sul pianeta, incominciò un po’ alla volta a fare esperienza nella materia collegandosi appunto a quella che è la materia minerale. Non vi era ancora coscienza; vi era soltanto una presa di contatto con quelli che erano gli strumenti per arrivare a possedere coscienza.
E così, col passare dei secoli, col passare dei millenni, ecco che si arrivò a un punto in cui la massa akasica aveva bisogno di forme diverse, più complesse, per riuscire ad aumentare le possibilità di esperienza all’interno del piano fisico e, sotto le vibrazioni, gli ordini, gli influssi della «vibrazione prima», sul pianeta incominciò a nascere, dopo varie trasformazioni, la materia vegetale.
Oh, con che gioia accolse la materia akasica – alla ricerca di se stessa – questa nuova possibilità di espressione! Certamente la vita era molto più complessa, certamente gli stimoli che riceveva erano molto più adeguati a quelle che erano le sue necessità ma, col passare del tempo, come sempre accade, anche questo nuovo vestito incominciò a diventare stretto ed ecco che, sempre sotto la spinta della «vibrazione prima», la materia vegetale incominciò a trasformarsi in maniera sempre più vicina a quella che è la materia animale, incominciando a possedere delle qualità che, prima, nella materia vegetale non erano presenti.
Ancora una volta, la massa akasica, che – grazie all’incarnazione sulle varie parti del pianeta – incominciava a diversificarsi al suo interno, accolse con gioia questa nuova possibilità di evoluzione e si collegò alla materia animale.
Tutta la realtà del Cosmo è fatta di questo ripetersi continuo, ciclico, di elementi, di passaggi da una fase all’altra, in cui le meccaniche sono le stesse ma i risultati, via via, cambiano sempre di più.
E poi… e poi… e poi… dopo molti, molti millenni, la materia si trasformò ancora. Scifo

I bisogni della massa akasica, figli, erano ormai tali per cui non potevano più essere soddisfatti da quello che la forma animale dava. Ecco, quindi, che seguendo il piano preordinato da Colui che tutto ha sognato, la materia animale incominciò a sua volta a differenziarsi e, attraverso molteplici momenti, in molteplici posti, qualche piccolo cambiamento delle molecole del DNA incominciò a creare i presupposti perché nascessero delle forme in grado di ospitare la massa akasica, ormai particolarmente frantumata, offrendo ad ogni Scintilla della massa akasica un corpo con cui fare esperienza. Era giunto, insomma, il momento in cui c’era necessità della nascita dell’uomo. Moti

La nascita dell’uomo è difficilmente collocabile dalla vostra scienza, anche perché si limita ad osservare questo concetto, questa realtà, parlando o giudicando soltanto quella che è la forma fisica dell’essere umano.
Ma l’umanità, in realtà, creature, non è identificabile con la forma fisica; è identificabile, invece, con il raggiungimento di un certo tipo di evoluzione che induce l’individualità a collegarsi con la forma fisica.
Se voi poteste andare a ritroso nel tempo – e, ahimè, non è possibile, quindi vi dovete fidare delle mie parole – vedreste che la forma umana, o semi-umana, o sub-umana, come preferite, incominciò a presentarsi molte migliaia di anni fa in vari punti del pianeta; non vi fu un punto preciso in cui essa nacque, in cui le trasformazioni del DNA si concentrarono.

Questo significa che con le trasformazioni del corpo in una forma vicina a quella umana attuale si può già parlare di esseri umani? No, creature, non è così. In realtà, queste creature, che si andavano modificando geneticamente, e quindi anche fisicamente, non erano ancora esseri umani e non lo diventarono fino a quando la razza, le individualità che stavano facendo esperienza sul pianeta, non incominciarono a incarnarsi all’interno di queste forme.
Ecco, così, che queste forme che erano ancora a livello animale incominciarono ad avere quella «scintilla» che le diversificava dalle altre, la scintilla che era costituita dalla coscienza dell’individuo che, fino a quel momento, nella forma animale, non esisteva ancora.
È qui, in questo punto indefinito della storia umana, in questo «attimo» di cui è difficile precisare l’inizio, che nacque il vero uomo, che nacque il vostro antenato. Scifo