Il piano astrale e il corpo astrale, o corpo delle emozioni

Il dubbio che sorge è che, però, può accadere che quell’impulso così forte, questo desiderio così forte che ha creato il sogno personalizzato all’interno del piano astrale, non abbia avuto, nel corso della vita fisica, una comprensione adeguata e che, quindi, dal corpo akasico non arrivi la risposta di dissoluzione di quel desiderio e, perciò, accada che l’individuo si possa trovare prigioniero di questo sogno che si è creato sul piano astrale.
Voi senza dubbio non ve ne ricorderete, ma ne avevamo parlato già tanto tempo fa, allorché avevamo spiegato che sul piano astrale vivono molte creature oltre alle persone che abbandonano il piano fisico e che si trovano a vivere temporaneamente sul piano astrale, e alcune di esse (che noi avevamo chiamato «aiutatori») sono entità di una certa evoluzione che collaborano con il buon andamento del «disegno» facendo sì, a poco a poco, da distogliere il corpo astrale ingabbiato, cristallizzato in questo suo sogno, dal sogno stesso, intrufolandosi all’interno del sogno, infilando in essi degli elementi che, un po’ alla volta, lo smuovono dalla cristallizzazione, fino a quando l’individuo esce da questo bozzolo e può continuare il suo cammino. Questo può prendere molto del vostro tempo, e può accadere che delle entità si fermino in questa fase per un lungo periodo.
La realizzazione del desiderio all’interno del piano astrale è talmente intensa all’interno del piano astrale che l’entità la vive dentro di sé ma non solo: la proietta anche all’esterno di sé. Questo comporta la proiezione del proprio desiderio e delle emozioni che lo accompagnano sulla materia astrale circostante, col risultato di dare forma alla materia stessa per adeguarla a quelli che sono i desideri interiori. Nel caso di cui parlavamo prima l’entità terrà tra le mani un gelato creato dalla materia astrale sollecitata dal desiderio, e, per l’entità, non sarà meno reale che se fosse sul piano fisico.
A questo facevamo riferimento quando, in passato, vi abbiamo detto che non è sempre vero che incontriate veramente le persone a voi care, nel dopo morte: talvolta, se il desiderio è davvero forte, può capitare che l’entità si crei l’immagine della persona che vuol vedere grazie proprio all’intensità del suo desiderio.
Questo non vuol dire che non le incontriate, vuol dire semplicemente che potrebbe trattarsi, talvolta, di un’illusione. Ricordiamo, però, che per te che vedi l’altra persona (reale o illusoria che sia la sua effettiva presenza) è come se quella fosse la realtà, cosicché tu, verso quella persona, provi lo stesso amore, lo stesso piacere o, al limite, lo stesso odio che provavi nel tuo vivere sul piano fisico.
Il tuo desiderio sarà talmente intenso da impedirti di renderti conto di quello che sta succedendo: tu vivrai talmente l’esperienza emotiva che la tua consapevolezza ne sarà travolta e così non ti accorgerai di quella che è la situazione reale. Non soltanto, ma nel momento il cui ti accorgessi che è un’illusione, vorrebbe dire che hai superato l’illusione e, allora, capiresti che essa era necessaria per indicarti qualche cosa che stavi completando di comprendere, svincolandoti dall’influenza delle forse astrali.
Sul piano fisico, ovviamente, le cose stanno diversamente, e ben lo sapete tutti voi che vivete quotidianamente la materia fisica! Non basta desiderare perché il desiderio si avveri: tu non puoi, nel piano fisico, creare la realizzazione del tuo desiderio sul piano astrale o, meglio: tu sul piano astrale crei anche delle forme di materia astrale sotto la spinta del tuo desiderio, però non ne sei consapevole e, quindi, a te non servono assolutamente a niente. Quindi, il tuo desiderio non è una garanzia per la realizzazione di esso.
Quello che è certo è che si può affermare con ragione che il desiderio è una spinta necessaria per spingerti verso ciò che tu desideri perché è ciò che «desidera» anche il tuo corpo akasico, è ciò di cui ha bisogno il tuo corpo akasico, il tuo sentire, o meglio: verso ciò di cui «crede» di aver bisogno il tuo corpo akasico, poiché non è detto che il tuo corpo akasico «sappia» veramente ciò di cui ha bisogno! Lui sta andando – ricordiamolo sempre! – per tentativi, quindi il tuo desiderio potrebbe (come accade quasi sempre, d’altra parte) essere un desiderio sbagliato.
Alla fin fine il tuo corpo akasico (parliamo in termini spiccioli e molto semplici) quand’è che smetterà di incarnarsi? Quando si accorgerà che non ha più nessun altro desiderio che quello di immedesimarsi nell’Assoluto. Tutto il resto non conterà più niente, sarà soltanto un corollario, piacevole quanto vuoi, ma nulla che valga la pena di essere trattenuto, catturato, rubato agli altri, o conquistato, o prevaricato e via e via e via.
Le cristallizzazioni che a volte si verificano, anche nel corso della vita, non è detto che possano sciogliersi nel corso dell’esistenza anzi, forse è più difficile scioglierle nel corso di un’esistenza da incarnati che allorché ci si trova sul piano astrale o sul piano mentale, perché nel corso dell’essere incarnati per poter sciogliere la cristallizzazione è necessario che intervenga la sofferenza e che ci sia l’interazione di altri individui incarnati come voi, mentre dall’interno del piano astrale o del piano mentale ci sono entità preposte a fare tutto questo; inoltre, sul piano fisico avete una struttura molto più ben protetta, ben corazzata, in quanto siete l’insieme di «tanti» corpi ed è più difficile smuovervi dalla vostra cristallizzazione se «non volete essere smossi».

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