Il rapporto tra materia fisica, astrale e mentale

d-30x30Rapporto tra materia fisica, astrale e mentale. Dizionario del

Le energie di un piano di esistenza, di per sé, non hanno la possibilità di influenzare direttamente o con effetti immediati ed eclatanti la materia dei piani di esistenza dalla costituzione meno densa. Per essere più chiaro: una scossa tellurica sul piano fisico non produce, di per sé, una scossa analoga, per esempio, sul piano astrale. Allo stesso modo, come abbiamo visto in precedenza, una forte vibrazione mentale, per esempio, non può provocare in linea di massima degli effetti subitanei e palesi sulla materia astrale o su quella fisica.
Mi rendo conto che, per chi si occupa da tempo di fenomenologia e avvenimenti insoliti questo concetto possa apparire sbagliato: viene subito alla mente, inevitabilmente, la produzione di profumi, di apporti, di voci, di suoni e via dicendo che sembrerebbe smentire quanto ho appena affermato.
Vedete, creature, il problema va osservato sotto diversi punti di vista che possono, o almeno lo spero, chiarire un poco le mie affermazioni che, prese così come sono state fatte, sembrerebbero negare la possibilità di influenza o di interferenza tra le vibrazioni dei vari piani che costituiscono la Realtà.
Prendiamo come primo punto di osservazione un ambiente generico come può essere il pianeta Terra e osserviamo le sue dinamiche, non solo fisiche, in un momento particolare che ci permetta di ridurre al minimo gli elementi che possono complicare il ragionamento che cerco di farvi comprendere: immaginiamolo, con uno sforzo di fantasia, prima che qualsiasi forma di vita organica facesse la sua prima comparsa.
Indubbiamente tutta la materia fisica del pianeta era, come lo è adesso, collegata direttamente e inevitabilmente alla materia astrale e mentale ma queste materie non avevano corrispondenza all’interno del piano fisico: nessuna emozione, nessun pensiero percorreva la materia fisica del pianeta anche se l’ambiente planetario era, comunque, intessuto di materia astrale e materia mentale oltre che, naturalmente, di materia fisica.
I mutamenti che avvenivano sulla Terra erano conseguenza di leggi fisiche: il consolidarsi o il liquefarsi delle rocce, l’ampliarsi o il ritrarsi delle montagne, il cristallizzarsi o lo sciogliersi dei ghiacci andavano, a poco a poco, trasformando l’ambiente planetario preparandolo, nello svolgersi di millenni, all’avvento della prima forma di vita organica. Questi sommovimenti non sono stati messi in atto da una possibile influenza di vibrazioni astrali o mentali, bensì dall’azione di quella che abbiamo chiamato vibrazione prima, ovvero la vibrazione che, partendo dall’Assoluto, è la generatrice del cosmo in cui noi ora ci troviamo ad esistere. Essa attraversa tutti i piani di esistenza e in quello stadio evolutivo del pianeta che andiamo esaminando è colei che genera i mutamenti nell’ambiente cosmico in generale, e planetario in particolare, indirizzando la preparazione dell’ambiente fisico (ma anche di quello astrale e mentale), verso la meta che sa di dover raggiungere: la costituzione di un ambiente fisico-astrale-mentale adatto al manifestarsi di un’onda incarnativa. Le vibrazioni fisiche, astrali e mentali vengono, così, modulate non dall’interazione reciproca, bensì da questo tratto d’unione, questa sorta di coscienza cosmica che si prefigge un fine, per raggiungere il quale sa che è necessario apportare le adeguate modifiche alle materie dei vari piani che faranno parte dell’evoluzione successiva di quella porzione di cosmo.
Scaturisce da questa visione il concetto che i mutamenti delle vibrazioni fisiche-astrali e mentali, per essere messi in atto, devono essere «portati» da qualcosa che è presente in tutti i tipi di materia dei vari piani, da qualcosa, quindi, che può influenzare le relative materie una per una. Nel caso che abbiamo esaminato questo tessuto generatore è la vibrazione prima che attraversa e pervade tutti i piani di esistenza, la quale possiede la «volontà» di agire sulle varie materie e la «possibilità» di farlo essendo dislocata su tutti i piani di materia esistenti.
Passano i millenni, nascono le prime creature unicellulari, si moltiplicano e si diversificano le forme, si plasmano le specie, finalmente, si arriva all’essere umano, con la sua costituzione complessa e l’affinazione dei suoi corpi transitori: quello fisico, l’astrale e il mentale.
Eccoci ad un nuovo punto di osservazione, sul quale possiamo applicare il concetto generale incontrato nell’osservazione fatta dal primo punto di vista, ovvero che le vibrazioni presenti sui vari piani di esistenza non possono veramente influire sulle materie degli altri piani, siano essi di materia più densa o di materia più sottile: al di là della vibrazione prima che tutto permea, le vibrazioni nella materia di un piano di esistenza possono essere influenzate da altre vibrazioni appartenenti a quello stesso piano.
E’ evidente, quindi, che vi è la possibilità, per le varie creature incarnate, di influenzare la materia degli altri piani a seconda dei corpi che possiedono in quanto ogni creatura appartiene contemporaneamente a più piani. Il vegetale possiede anche un corpo astrale, per quanto rudimentale, e, attraverso esso è possibile che influenzi in qualche maniera la materia astrale a lui circostante. L’essere umano possiede anche un corpo astrale e mentale e, tramite queste parti di se stesso che sono costituite di materia astrale o di materia mentale, è in contatto con la materia dei relativi piani e, quindi, possiede la possibilità di agire su di essa.
A questo punto noterete che ho più volte parlato di «possibilità». Anche questa volta, infatti, vi sono diversi punti di osservazione di questo problema, che derivano direttamente da ciò che è l’individuo umano incarnato: vi è l’individuo cosciente essenzialmente del suo Io fisico e l’individuo che, per evoluzione, ha una maggiore ampiezza di coscienza che include, quanto meno, una parte di consapevolezza del suo essere astrale e del suo essere mentale.
Anche su questa differenziazione si può ragionare un attimo.
L’individuo consapevole essenzialmente sul piano fisico è, comunque, presente sul piano astrale e su quello mentale grazie ai suoi relativi corpi. Egli influenza la materia astrale e quella mentale circostante a questi corpi attraverso i suoi desideri, le sue emozioni e i suoi pensieri, provocando effetti che sono limitati a una porzione di materia più o meno vasta (ma comunque circoscritta e non molto ampia) a seconda dell’intensità delle sue reazioni emotive e mentali a ciò che si trova a vivere sul piano fisico.
Questo accade sempre, per ogni individuo incarnato: come la sua sola presenza sul piano fisico provoca delle conseguenze, volute o meno, all’interno del piano stesso, altrettanto la sola presenza dei suoi corpi astrale e mentale sui relativi piani provoca delle conseguenze di cui è inconsapevole su detti piani. Gli effetti prodotti sono, ripeto, limitati e circoscritti.
In buona misura diverso è il caso dell’individuo consapevole sia sul piano astrale sia sul piano mentale, oltre a quello fisico: costui può interferire volutamente sulla materia di quei piani e interagire, quindi, con tale materia, sfruttandone in modo maggiore le caratteristiche intrinseche. Sempre, però, limitatamente alle vibrazioni che gli appartengono e alle corrispondenti materie che sugli altri piani posseggono i suoi stessi tipi di vibrazione. Per fare un esempio di quanto voglio dire un poco più comprensibile, il sensitivo che possiede un corpo astrale in cui la vibrazione predominante è il desiderio di aiutare una persona malata può, col suo corpo astrale, mettersi in contatto con il corpo astrale della persona malata e, attraverso la risonanza tra la propria vibrazione e quella dell’altro può (e ancora una volta si tratta di una possibilità visto che altri fattori, in particolare quelli karmici individuali potrebbero azzerare questa possibilità) aiutare la persona malata a reagire in maniera migliore contro la propria malattia, arrivando, talvolta, a favorire la guarigione o a dare sollievo al malato.
Fattore necessario perché ciò avvenga è, comunque, il parallelismo e la somiglianza di vibrazione.
Queste spiegazioni, che ho cercato di semplificare al massimo per non rendervi le cose troppo difficili, erano indispensabili per parlarvi, sia pure in modo sommario, di qualcosa che spesso è mal compreso o mal interpretato: le forme pensiero e il cosiddetto «malocchio» o, più in generale la presunta azione negativa di un individuo su un altro attraverso le energie di tipo non fisico.

Scifo

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume terzo, parte prima, Edizione privata

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