Il sentiero è, innanzitutto, un’esperienza che sta accadendo nella vita di alcune persone e quindi è una pratica, un atto di vita e certo anche un mondo concettuale, un modo di interpretare se stessi e la realtà.
Non ha la pretesa di essere una via spirituale, una delle tante vie con una sua completezza teorica, dentro una tradizione, con i suoi riti, i suoi maestri.
No, niente di tutto questo: è un piccolo sentiero a disposizione di persone che attraverso la vita, il dolore, la fatica, l’insoddisfazione – pungolati da tutto questo – sono giunti alla conclusione di vedere la propria piccolezza davanti agli occhi e hanno continuato a cercare finché, approfondendo la conoscenza di sé, hanno trovato un modo di stare davanti all’esistenza, smettendo di combattere contro se stessi e contro la vita.
Ecco, il sentiero è una possibilità per coloro che hanno cominciato ad arrendersi a se stessi e al proprio limite.
Un sentiero basato sul limite: ogni persona, ogni cosa, ogni situazione porta con sé un limite; quando il limite ci impone prima un arresto, poi una riflessione, poi un nuovo modo di vedere, in quella situazione il sentiero può incrociarci e dirci qualcosa.
Prima che questo accada è difficile che si incontri anche solo la parola contemplazione.
Prima si è lanciati verso qualcosa, si deve fare, raggiungere, in un qualche modo conquistare.
Quando la vita ci ha modellati, piallati e anche un po’ ridimensionati nelle nostre pretese, quando la nostra consapevolezza si è accresciuta, la parola contemplazione per noi può cominciare ad avere una qualche attrattiva e l’esperienza del meditare e del contemplare può diventare un’esigenza.
Quindi il primo impatto è con la consapevolezza del proprio limite; il secondo impatto è con uno svuotamento e una perdita di senso rispetto a quanto abbiamo fatto fino a quel momento, alla vita che abbiamo condotto, al punto di vista che è stato nostro: c’è uno smarrimento, avvertiamo il bisogno che accada qualcosa ma non sappiamo bene dove cercare; siamo in una sorta di terra di nessuno dove il vecchio ha perso di significato e il nuovo non si vede.
Lì può accadere che ci impattiamo con un’esperienza e una visione della vita come quella che propone il sentiero.
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