Impulsività e azione

d-30x30Impulsività. Dizionario del

Una delle questioni che si sono presentate più spesso in questi trentanni di interventi delle Guide riguardava la difficile soluzione alla domanda: «È meglio agire impulsivamente o elaborando prima mentalmente le proprie azioni?»
Come si può capire, la questione non è facilmente risolvibile e, tanto meno, è possibile dare una risposta che sia valida in generale: i bisogni evolutivi di ogni incarnato sono così diversi l’uno dall’altro che anche le risposte date a questo tipo di domanda non può che essere diversa da un caso all’altro.
Tuttavia, passiamo a considerare alcuni elementi che forse possono dare un’indicazione su cos’è meglio per chi si pone questo interrogativo.
Per quanto riguarda la coscienza, l’agire impulsivamente porta tanti dati alla sua attenzione, dati che, oltretutto, sono meno inquinati dall’Io perché l’agire d’impulso prende di sorpresa l’Io e non gli permette di alzare tutte le sue barriere e coprirsi di tutte le sue maschere.
Quindi, teoricamente, l’agire impulsivo potrebbe essere sempre il più indicato, se… non ci fosse un grande «se», ovvero gli effetti che l’azione impulsiva può far ricadere sugli altri.
Certo, fermarsi a pensare troppo prima di agire può finire col far attuare comportamenti estremamente egoistici in quanto si tende a vagliare i pro o i contro a favore delle proprie azioni. Oppure, addirittura, si finisce col non agire, cosa che all’Io, solitamente, va più che bene, perché evita di mettersi in gioco.
Come al solito, la strada meno faticosa è quella del «giusto mezzo» che, in questo caso, si traduce nell’esaminare un attimo prima di agire, quali effetti la propria azione farà ricadere sugli altri, senza, però, perdersi in inutili e complesse elucubrazioni mentali.
La vera risposta alla domanda, comunque, non può che essere data dall’evoluzione raggiunta dalla persona: se sarà un’evoluzione medio alta senza dubbio nel mettere in atto il suo comportamento terrà sempre conto anche delle persone sottoposte all’influenza della sua azione. In presenza di un’evoluzione (e quindi di un sentire) ancora limitata la reazione sarà quasi sempre impulsiva, salvo cercare successivamente di mitigare la propria azione impulsiva con altri comportamenti più pacati.

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte prima. Edizione privata

Indice del Dizionario del Cerchio Ifior