Di seguito alcune riflessioni e impressioni di colui che conduce gli intensivi; se vuoi, puoi aggiungere le tue impressioni e i tuoi commenti così forniremo al lettore punti di vista diversi per guardare a questa esperienza comune.
Un lungo e lento cammino tra le stagioni della propria esistenza.
Una processione di fatti: azioni, emozioni, pensieri, sentire, senza che nulla venga fissato e possa essere a sé attribuito.
Uno sguardo attento, vigile, consapevole, sollecito così come è possibile nel limite e nella possibilità di ciascuno.
Un imparare ad arrendersi: ai fatti, all’altro da sé, a sé.
Un lasciar fluire; che tutto sorga e che tutto possa andare.
Un respirare con il ritmo del giorno, delle sessioni, delle pratiche, dei pasti, del vita del monastero.
Una disponibilità di fondo a lasciarsi portare, accompagnare, sostenere ed anche provocare.
Una benevolenza, pazienza, accoglienza verso il limite proprio ed altrui che diviene, non un peso, ma solo “ciò che è”.
Un abbraccio a tutto l’umano, a tutta la natura che cantano l’Assoluto essere nell’accadere delle più piccole cose.
la stesura è dettagliata e puntuale, gli spunti tanti.
parecchio su cui lavorare.
Un’occasione per sviluppare l’ascolto e la comprensione, sia dell’altro, sia di sè stessi