La vibrazione, la “vibrazione prima”, la materia  

Fino a quando la vibrazione – cioè la mano – non agisce sulla penna essa rimane immobile, senza distinguersi fenomenicamente da un’altra penna identica che le sta accanto; ma allorché la mano impugna la penna e la fa scorrere sulla carta, ecco che avviene il fenomeno che fa sì che le due penne si differenzino, in quanto una resta inerte sul tavolo, mentre l’altra scorre sulla carta tracciando segni i quali – a loro volta – variano notevolmente per forma, leggerezza, spessore, inclinazione, a seconda dell’impulso che le fornisce la vibrazione in tutti i suoi punti e ai vari livelli di densità.
Non pensate, comunque, che la vibrazione dell’unità elementare non subisca mutamenti.
Anche supponendo, infatti, che inizialmente le vibrazioni di ogni unità elementare siano identiche, la vibrazione si diversifica a sua volta fino a raggiungere il vostro livello di percezione, in forme notevolmente diverse sia per quantità che per qualità.
Vi è dunque un fattore che modula e modifica la vibrazione, e questo fattore – principalmente – è proprio la maggiore o minore densità – e quindi vicinanza – delle unità elementari.
Ricapitoliamo un attimo quanto ho appena detto: l’unità elementare, vibrando, trasmette la sua vibrazione a tutta la materia fino a che essa raggiunge il livello percepibile dagli organi che nell’essere umano sono preposti a ricevere e a trasformare, secondo certi schemi, il tipo di vibrazione percepita.
Ecco così che la vibrazione partita dall’unità elementare attraversa tutta la materia e – a seconda della sua frequenza – arriva ad essere da voi percepita sotto forma di luce, suono, calore e così via; non solo, ma la vibrazione di ogni unità elementare si combina con quella delle altre unità modificandosi attraverso vibrazioni indotte che si ripercuotono – modificandosi mutuamente – a mano a mano che passano attraverso ai vari gradi di densità e, quindi, di vicinanza delle unità elementari secondo un effetto di risonanza.
Per fare un esempio in modo da chiarire che cosa io intenda per risonanza, voi sapete che il suono può – a una certa frequenza di vibrazioni – provocare la rottura di un bicchiere di cristallo.
Questo è un fenomeno di risonanza: la vibrazione della materia che trasporta quel suono induce un’analoga vibrazione nella materia che compone il bicchiere la quale, se si trova in un particolare stato di densità di aggregazione di unità elementari, risuona a tal punto da provocare la frattura della forma-bicchiere se la materia che la costituisce non è inferiore e non consente, quindi, alla forma-bicchiere nella sua totalità di vibrare in armonia in ogni suo punto.
Questo, semplificato per non confondervi troppo, è un caso di risonanza, ovvero di vibrazione indotta.
Proseguiamo, adesso, il nostro discorso sul piano fisico; il piano in cui siete immersi e del quale possedete la maggiore consapevolezza. Anche se ad alcuni di voi ciò potrà sembrare superfluo io ritengo invece che sia utile ricapitolare ancora una volta quanto siamo andati dicendo fino a questo momento.
Penso, infatti, che sia meglio rifare spesso il punto della situazione invece di imbottirsi troppo velocemente la mente di una gran massa di elementi nuovi, che finirebbero per accatastarsi generando confusione invece che comprensione.
Il piano fisico – abbiamo detto – è totalmente composto da un unico elemento che esiste, all’interno del piano, in diversi gradi di densità che vanno – in ordine decrescente – dai solidi alle particelle nucleari, al di sotto delle quali vi è un tipo di materia unico e inscindibile in altra materia fisica, un unico tipo di elemento che abbiamo definito “unità elementare”.
Essa è la materia prima del piano fisico ed è quella che, associandosi a quantità diverse di identiche unità elementari, compone tutta la materia del piano e dà origine a tutte le forme che percepite intorno a voi, voi stessi compresi.
Esiste però un altro fattore che contribuisce a differenziare le varie forme in base all’aspetto fenomenico, cioè alle caratteristiche che le contraddistinguono e che vengono percepite dai vostri sensi o dagli strumenti della vostra scienza, dando luogo ai fenomeni luce, calore, movimento e via e via.
Questo fattore è la vibrazione che percorre in continuazione tutta la materia del piano e – di conseguenza – tutto il piano stesso, diversificandosi attraverso a meccanismi di azione e reazione.
Cerchiamo adesso di seguire il cammino di questa vibrazione dal suo primo manifestarsi in un’unità elementare, fino ad arrivare al livello percepito dai vostri sensi.

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